9 gennaio 2019

Arborea#08 Fearn Alder, l'Ontano - il Ponte sulle Acque Agitate

Secondo il calendario celtico l'anno nuovo è iniziato con il primo di Novembre, illuminato dalla Luce della Betulla di cui ho già parlato ampiamente qui e qui.

Così stavolta, per inaugurare Gennaio e propiziare una seconda volta la rinascita solare invernale, ho pensato di dedicare un breve post al gigante verde che i Celti associavano a questo mese: l'Ontano.

Parlando in termini generali e non strettamente legati alla tradizione celtica, potremmo descrivere l'Ontano come un albero contorto e nodoso, legato all'Acqua (di cui raccontavo qui) ed alla Luna (della quale potete trovare informazioni relative ad ogni mese qui) , e che, per via di tali caratteristiche e dell'aria tetra che assume nella stagione invernale, si è guadagnato il soprannome popolare di Albero delle Streghe.
Secondo Jung esso rappresenterebbe la parte Ombra della vita, con tutto ciò che tendiamo a negare (o a non voler affrontare), e crescendo sulle sponde dei fiumi, terre senza tempo e luogo secondo la tradizione celtica, risulterebbe essere un accesso all'altromondo, alla parte invisibile dell'esistenza, e quindi strettamente collegato all'intuizione.
















Una leggenda, legata al fatto che la corteccia della pianta cambi colore dal bianco all'arancio facendo fuoriuscire una resina rossastra quando viene tagliata, narra di un Uomo Rosso che vivrebbe all'interno dell'albero e che avrebbe come compito il portare soccorso agli uomini che si smarriscono nell'aldilà, nella parte appunto ombra o invisibile, riportandoli infine nella realtà in cui devono vivere e tornando così a reiterare il significato di "passaggio" legato a questo albero.
Inoltre, questa caratteristica dell'Ontano veniva vista nell'antichità anche come un gesto protettivo che l'albero stesso faceva nei confronti di chi ne avesse bisogno, quasi ad esprimere il fatto di voler donare il proprio mana/sangue/energia vitale per difendere il territorio dagli intrusi o da potenziali attacchi.




















Ma la magia dell'Ontano non finisce qui, poichè con il suo legno si dice che maghi e streghe fabbricassero fischietti in grado di attirare Elementali dell'Aria, per poi piegarli alle proprie volontà, e che parti del suo tronco fossero utilizzate per costruire ponti, altra simbologia che riporta ancora una volta al discorso "passaggio" ed introduce il tema celtico.

L'Ontano veniva considerato dai Celti come un simbolo di protezione spirituale e difesa, fisica ed emotiva, e si parlava di lui come di un "solido ponte sulle acque agitate", inteso sia in termini fisici/pratici che emotivi/spirituali.












Il suo legno, infatti, molto oleoso e resistente all'umidità, veniva utilizzato per costruire veri e propri ponti, per l'attraversamento di fiumi impetuosi o per collegare due aree, per realizzare palizzate, entro le quali confinare prigionieri o con cui difendere i villaggi, e per creare fondamenta, di cattedrali o di edifici sull'acqua la cui stabilità era considerata importante.
Oppure, ancora, ci si rivolgeva spiritualmente all'Ontano quando si necessitava di porre limiti a situazioni o persone invadenti, che minavano lo spazio personale con la loro presenza.

Per tali motivi, quando in una lettura oghamica compare l'Ontano, viene suggerito all'interessato di "ripulire" lo spazio intorno a sé e creare qualche difesa a guardia del proprio territorio interiore, così da conservare ed avere cura della propria energia e non lasciare agli altri la possibilità di consumarla a loro piacimento.


Secondo la tradizione celtica, inoltre,  Alder sarebbe legato al dio Bran (Bran the Blessed o Bendegeit Bran), possessore di un magico calderone, capace di resuscitare ciò che è morto, e colui che usò il proprio corpo come ponte sul fiume Linon per aiutare i suoi seguaci a fuggire e mettersi al riparo.
Mortalmente ferito in battaglia con gli Irlandesi, Bran profetizzò poi gli eventi che sarebbero seguiti alla sua morte e, istruendo in tal senso i suoi fedeli, ad essi chiese di tagliare la sua testa e di portarla con loro, prima ad Harlech, poi a Gwales ed infine a Londra, dove fu sepolta a scopo difensivo sotto le pendici del Bryn Gwyn, l'antico White Mount che ora è il sito sul quale si trova la Torre di Londra.
La leggenda narra che lì rimase indisturbata, difendendo dagli attacchi che venivano dall'altra parte del mare, fino a quando Re Artù non la trovò e, poco saggiamente, la disseppellì causando così l'invasione dei Sassoni.


Oltre a ciò che raccontano le leggende e a quel che abbiamo già visto, dell'Ontano si può ancora dire che possegga un'energia maschile molto forte e che per tale motivo sia sinonimo di volontà, forza e spina dorsale e che inviti a chiedersi cosa si vuole veramente conoscere di Sé.
Difatti, solo ascoltandosi nel profondo e ritrovando il proprio centro è possibile capire cosa sia realmente capace di portare in noi gioia, cosa faccia letteralmente "cantare il nostro cuore", e quindi metterlo in atto.
Questo è infatti il suggerimento che l'Ontano offre a chi attraversa la sua strada, poichè egli fa da ponte tra la dimensione fisica e quella spirituale affinché le aspirazioni dell'anima vengano esaudite.














Anche per questo breve post di Arborea è tutto!
Io spero vi abbia tenuto compagnia e, in caso foste interessati alla ricerca delle aspirazioni della vostra anima, tenete d'occhio il blog perché si prepara un bel post a riguardo :)

Un abbraccio verde e buon Gennaio!


Nota: Se volete leggere i precedenti post di Arborea, li trovate QUI-

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