4 novembre 2017

Amairgen e la Luna #02

Rieccoci al nostro appuntamento mensile con il plenilunio celtico, stavolta quello di Novembre, che Amairgen saluta con il canto dedicato alla Luna della Scogliera.














Novembre, secondo i Celti, è il primo mese del calendario poiché ,come abbiamo visto in precedenza, con Ottobre si è chiuso l'anno vecchio, e alla sua Luna Piena il nostro bardo canta queste parole:

"Benvenuta Luna della Scogliera!
L'anno varca il confine tra Luce ed Oscurità, le forze della crescita dormiranno sui mari dell'Altromondo.
Anche noi ci volgiamo all'interno, per riempire le nostre anime del buio nutriente oltre il  nostro Sè."

Nuovamente le parole di Amairgen non sono difficili da comprendere e basta soffermarsi a riflettere sul cambio stagionale per comprenderne a pieno il senso. Però, dato che la loro vera bellezza sta nella tradizione, proviamo a calarci in essa e a guardare il mondo con occhi differenti.

Per le genti celtiche il mare ha sempre rappresentato qualcosa in più ed il ritrovarsi a vivere sulla costa atlantica ha significato il continuo rafforzarsi della sua presenza nell'animo delle persone.
Il rumore dell'acqua, che sbatte sulle alte scogliere ancor più adesso che l'inverno si avvicina, assume il senso del ritorno all'Altromondo poiché, tradizionalmente, salpando verso l'Oceano si abbandona la sicurezza della vita terrena e ci si avventura su quell'elemento magico e liquido che è l'acqua.















Per i Celti infatti era da lì che veniva la vita e sempre da lì erano nate le terre solide sulle quali poter vivere.
Inoltre, l'Oceano rappresentava il limbo attraverso il quale si giungeva al regno dei morti per poi iniziare un nuovo ciclo vitale.
Il mare ,insomma, era come l'inverno, poiché ospitava il riposo delle anime nel buio della terra e permetteva loro di rinascere a primavera, e l'immergersi nelle sue profondità era paragonabile all'inoltrarsi nella stagione fredda.

Perciò adesso, sul finire ed iniziare dell'anno, vita e morte si mescolano come le onde e le scogliere segnano il confine tra i mondi e le stagioni, tra luce ed oscurità.














In questo momento, quindi, il crescere della luna dovrebbe portare consapevolezza nei confronti del cambiamento, che si fa ora strettamente necessario e che invita a "lasciar andare" ciò che non serve più o che non vogliamo portarci dietro inoltrandoci nell'anno nuovo.
Lasciar andare significa adesso anche permettere alle vivaci energie estive di Samos di placarsi e di tornare alla Terra tramite le profondità oceaniche, affinché possano rinnovarsi in attesa della primavera.
Novembre è arrivato ed è tempo di calmarsi e riflettere interiormente, di fare tesoro del vissuto e di preparasi a nuove esperienze.
Assimilare ciò che abbiamo imparato diventa ora fondamentale per pianificare con presenza mentale mentre il riposare e rallentare aiuteranno a trovarsi carichi d'energie da spendere quando tornerà la bella stagione.

Una volta cresciuta insieme al rumore del mare, quindi, la luna di Novembre ci porta al confine fra il vecchio ed il nuovo invitandoci ad attraversarlo fiduciosamente e senza timore del buio invernale.
L'oscurità adesso è una grande alleata e va sfruttata per guardarsi dentro ed aprire il proprio Sè alla fertilità nascosta in essa.












L'inverno, seppure con il suo freddo e le sue poche ore di luce, sarà quindi il miglior momento per mettersi in ascolto e progettare, senza fretta e senza il peso dei sudori estivi.


Secondo l'Ogham ,la pianta di Novembre è Beith, Birch in inglese nonché Betulla nella nostra lingua.
Ad essa il blog sta dedicando un post specifico nella sezione "arborea", poiché è uno degli alberi cosmici ed anche uno dei tre alberi sacri che rappresentano gli stadi della vita secondo la tradizione celtica, ma vi riporto comunque qualcosa in breve adesso, così che possiate rifletterci su.



















La Betulla è fondamentalmente il nuovo inizio, il principio di qualcosa, ed è anche simbolo di pulizia e chiarezza, mentale prima di tutto, figurativamente rappresentati dal bianco della sua corteccia.
E' un albero dal tronco fine e slanciato ed il suo legno veniva una volta usato sull'Isola di Man per fustigare i criminali affinché questo gesto "portasse via" le loro cattive azioni ed influenze.
Nella Betulla torna quindi il senso del "lasciar andare" visto nel canto di Amarigen e rafforza l'aspetto di pulizia legato al saluto all'anno vecchio.
La Betulla, così come il mese di Novembre, invita ad abbandonare i vecchi e cattivi pensieri prima di imbarcarsi verso il nuovo e suggerisce di farlo tenendo a mente la luminosità della sua corteccia che, spiritualmente, brilla come un faro nella confusione dei nostri pensieri, illuminando così la via prima della partenza.













-Ultima curiosità-
il plenilunio di Novembre viene detto anche The Full Beaver Moon, ovvero la Luna Piena del Castoro.
















Questo perché anticamente le popolazioni del Nord America sfruttavano Novembre come ultimo mese utile prima del gelo per posizionare le trappole e procurarsi così le pellicce per riparasi dal freddo invernale (e qui ritorna il tema della preparazione alla stagione buia) .

Perciò, che altro dire?
Sfruttate Novembre per fare un bel piano di lavoro ed appuntatevi ben chiari i risultati che volete raggiungere ma nel frattempo godevi anche qualche dolce alle mele e coccolatevi con una coperta calda poiché sono entrambi ottimi alleati per prepararsi alll'inverno senza infastidire i castori ;)


Buon plenilunio e buoni progetti!

Un abbraccio e a presto,
Simona

PS: volete ritrovare dall'inizio tutti i post dedicati alle parole del bardo Amairgen ?
Facile, basta cliccare QUI :)

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