Anche se siamo in Estate e della Mirra si sente parlare solo a Natale, molto spesso chiedendosi di cosa si tratti poiché a pochi è realmente nota, oggi vi racconto di lei, perché in realtà è legata al Sole ed alla stagione estiva più di quanto si pensi e perché la magia ciclica della vita le è strettamente correlata. Inoltre la pongo accanto ad un altro gigante verde che accompagna la sua storia e che, come lei, parla del Sole estivo e del ciclo morte-rinascita.
Questo è un post piccolino e leggero, fatto apposta per tenervi compagnia senza però riempirvi troppo la mente ;)
Buona lettura e godetevi le vacanze :)
La Mirra è un'essenza che stilla dal legno di un albero, più precisamente un arbusto, che sul finire della stagione calda produce una resina del colore dell'oro.
Nell'antichità veniva usata come profumo e come ingrediente fondamentale per l'imbalsamazione, principalmente in Egitto e in Oriente, luoghi nei quali cresceva la pianta, ed era considerata preziosa per le sue proprietà antisettiche ed antibatteriche e come rimedio, fra gli altri, per i problemi legati alle vie respiratorie.
Nella tradizione cristiana, se l'Oro e l'Incenso nei doni dei Magi rappresentavano rispettivamente la Nobiltà e la Natura Divina, la Mirra si dice simboleggiasse il sacrificio che Gesù avrebbe poi dovuto compiere, rimandandoci così nuovamente al suo primevo legame con il regno dell'oltretomba e con il passaggio da una vita all'altra.
Il suo nome, con tutta probabilità di origine semitica, è giunto a noi tramite una derivazione greca poiché, anche se i greci stessi non ne avevano mai visto l'albero, ne conoscevano però il prodotto che, come l'incenso, grazie al suo profumo richiamava alle menti luoghi fantastici e pericolosi, nascosti nelle leggendarie terre di Saba.
Secondo il poeta greco Paniassi di Alicarnasso e la sua versione del mito, Mirra era la figlia di Teia, re di Assiria (o secondo altri autori Cinira, re di Cipro) con il quale essa giacque per volere della dispettosa Afrodite e che, scoperto l'inganno, tentò di uccidere la sua stessa figlia.
Nel tentativo di sfuggire al padre, Mirra supplicò gli Dèi ed essi, mossi a compassione, la salvarono trasformandola in albero e permettendole, nove mesi dopo, di dare alla luce attraverso la sua corteccia un bellissimo giovane di nome Adone.
Il ragazzo era talmente bello che Afrodite, per nasconderlo agli Dèi, lo affidò a Persefone la quale, trovandolo a sua volta splendido, rifiutò di restituirlo alla Dea, causando così un conflitto cui solo Zeus in persona poteva porre rimedio.
Zeus giunse infatti ad arbitrare la questione e sentenziò che Adone passasse un terzo della propria vita con la prima ed un altro terzo con la seconda, proponendo al giovane di serbare infine un ultimo terzo per sè.
Il ragazzo però, vista la bellezza irresistibile di Afrodite, concesse a lei anche il suo terzo, dividendosi quindi fra le due Dee e riallacciando così il proprio mito a quello del più antico siriano Tammuz (e del sumero Dumuzi) in cui tutti e tre simboleggiano lo Spirito del Grano che trascorre metà del suo tempo al buio e metà alla luce del Sole.
Ma la storia di Mirra e della sua magica resina, il cui profumo dona fascino e bellezza, non finisce qui e torna invece ad intrecciarsi con la città di Biblo, che nell'antichità era la città fenicia in cui si svolgevano grandi festeggiamenti in onore del padre della donna, e con un altro albero prezioso.
Secondo altre versioni del mito, infatti, l'uomo era il re della città indicato con il nome di Phoenix, che in greco significava appunto "fenicio", ma anche "porpora reale" e "Fenice", e che indicava anche la "Palma da Datteri", ovvero l'Albero ( o Sorgente ) della Vita nella tradizione sumera o ancora l'Albero Benedetto secondo gli abitanti del deserto.
Il filo che lega il tutto già si può intravedere ma dato che la rubrica si chiama arborea ed il blog IncantaMenti, beh, proseguiamo ancora un po' grazie ai toni verdeggianti estivi e lasciamoci incantare ;)
La Palma da Datteri (Phoenix Dactilifera), un albero antichissimo presente sulla Terra già 50 milioni d'anni or sono, veniva coltivata in Mesopotamia già 5 o 6 mila anni fa come attestano anche i ritrovamenti del suo legno nella costruzione del Tempio della Luna ad Ur (dedicato a Nanna, il dio dell'astro).
Si dice sia stato il primo albero piantato e curato dall'uomo per la particolarità dei suoi frutti, i datteri, dai quali si ricavano un succo dolcissimo come il miele, un vino e persino un pane, il "pane del deserto" consumato dai beduini e fatto appunto con l'amido dei frutti stessi.
Inoltre, i datteri sono molto nutrienti, contengono un alto valore energetico e, potendosi conservare essiccati fino a due /tre anni dalla raccolta, assicurano cibo prezioso per un lungo periodo di tempo.
Pensate poi che, se ben curato, questo albero può dare frutti per 80 anni ed essendo in grado di rinascere da solo (per talea) rappresenta a tutti gli effetti la potenza della vita stessa, un po' come la Fenice di cui porta il nome.
La Fenice, infatti, per chi non lo sapesse, è quel leggendario e meraviglioso uccello di fuoco capace di rinascere dalle proprie ceneri e, pensate un po', questo avviene dal bruciare sul rogo che esso stesso ha innalzato per sé usando Mirra ed Incenso :)
In più, secondo la tradizione egizia, la Fenice ( trasposta nella realtà tramite l'Airone Purpureo) è simbolo del ritorno del Grande Anno, ovvero la rinascita del Cosmo, e si dice che rinasca da se stessa per compiere un ciclo di 1461 anni, equivalente alla concomitanza fra la levata eliaca di Sirio da un lato e l'apparire del Sole e l'inizio della Piena del Nilo dall'altro.
Infine, questo binomio Fuoco e Acqua ci riporta ancora una volta alla Palma da Datteri che nella tradizione araba è il vegetale nato dall'unione fra il fuoco celeste, in cui l'albero ha "la testa", e le acque sotterranee, dove invece esso tiene "i piedi".
Insomma, ancora una volta la magia verde degli alberi porta con sé una mescolanza di leggenda e realtà capace di far sognare gli animi :)
Io spero che anche questo post, seppure più breve, vi sia piaciuto.
Buon resto dell'Estate :)
PS: Sì, lo so, alcune definizioni forse sono sconosciute e fa troppo caldo per andare a cercarle, così ve le lascio qui. Poi ditemi che non sono una buona Strega ;)
-Eliaco: solare, del sole
-Levata eliaca di una stella : il sorgere di questa prima dei raggi solari dell'alba.
Nel caso di Sirio, Sothis in greco, essa appariva in Cielo prima dell'alba, più o meno al Solstizio estivo, dopo essere rimasta invisibile per 70 giorni e, così facendo, indicava agli antichi il giungere della fertile piena estiva del Nilo.
-Parlando di Buio e Luce in quanto Morte e Rinascita e parallelamente alle varie tradizioni sopra citate, sappiate che esistono anche:
la levata eliaca della Luna, che corrisponde alla Luna Nuova, Ecate Infera scura e invisibile (guarda caso proprio oggi) e che precede di poco la Luna Crescente, momento luminoso e propizio per nuovi inizi, accrescimenti ed il prendere forma delle belle novità.
la levata eliaca di Venere, importante presso gli Assiri ed i Babilonesi poiché associata a Ishtar, la Dea benefica e terrificante, Signora della Luce Risplendente, Argentea e Dispensatrice di Semi, ancora una volta simbolo di vita che nasce dall'oscurità.
nota: Se volete leggere i precedenti post di Arborea, li trovate QUI-
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Ciao :)
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