25 aprile 2018

Arborea#05 Duir-Oak, la Quercia - seconda parte

Nel precedente post arboreo (questo) abbiamo accennato a forza, sovranità, lenta ma costante crescita, longevità e supporto collegati fra loro ed associati al gigante verde di cui parlavamo: la Quercia.














Oggi, seppure a distanza di tempo perché a me piace fare con calma quel che amo, riprendiamo da lì e proviamo a vedere ogni punto nel dettaglio, tentando anche di capire come ciascuno di essi possa risultarci utile nella quotidianità, poiché gli alberi sanno sempre essere una grande fonte d'ispirazione se ci si prende il tempo di rifletterci su.

Il primo che vediamo è il concetto di Forza, che poi in realtà racchiude in sé tutti gli altri.

La forza della Quercia risiede nella sua crescita lenta ma costante e, in questo, nel sapersi anche adattare ai cambiamenti ed alle sfide della vita mantenendo intatto il suo cuore autentico, il quale viene nutrito dall'accettazione delle evoluzioni e dal riconoscimento dei propri, inevitabili, fallimenti dati dal percorso.
Potremmo quindi dire che tutto ciò, come per magia, concorre a sviluppare in lei vitalità, stabilità e tenacia, che rientrano appunto nel concetto di Forza.

Certamente anche la Quercia alla nascita è solo una piccola ghianda che necessita di tempo per crescere ma già nasconde in sé il grande potenziale della trasformazione che, nel tempo, la farà evolvere in un albero secolare e maestoso.
Ed è proprio per via di questa sua maestosità data da forma, altezza e sviluppo che le è sempre stato impossibile nascondersi o mimetizzarsi nel bosco, alimentando perciò, involontariamente, la propria Forza di essere fieramente, apertamente ed autenticamente ciò che è senza nasconderlo mai, riportando così noi al concetto dell'accettazione di poco sopra.

Quando si parla di Forza, inoltre, questa può certamente evocare in noi anche aspetti negativi, come l'aggressività o il potere di soverchiare, ma la realtà è che la vera Forza non si fonda su tattiche negative.
Fare come questo albero e sviluppare un cuore forte significa diventare emotivamente maturi, autentici, fedeli a sé, capaci di una buona autostima e di riconoscere cosa è giusto per noi nel mondo che ci circonda senza con ciò sminuire nessun altro.
Rafforzare un salutare e realistico senso di sé, di chi veramente siamo e della strada che vogliamo percorrere per diventare chi desideriamo essere, è il primo insegnamento di Forza che viene dalla Quercia e che aiuta a conservare la nostra autenticità mentre interagiamo equilibratamente con gli altri nel dare e nel prendere della vita.
Diversi sono i suggerimenti che possono venire da questo albero per far crescere in noi la Forza ma sostanzialmente potremmo riassumerli in una sola parola che accompagna spesso questo albero: 
la semplicità.
La Quercia è difatti un albero maestoso, enorme, eppure è semplice, di quelli che non si mettono in mostra con particolari giochi di spine, foglie o fiori perché non ne hanno bisogno. Lei non deve impressionare nessuno poiché sa già di attirare l'attenzione con la sua mole e questo le basta, anche a dispetto di chi la considera un albero ingombrante.
Perciò, essere fedeli alla propria natura in semplicità, senza per questo offendere o denigrare altri, è forse il miglior consiglio che possiamo ricevere dalla Quercia in questo senso, per sviluppare la nostra forza interiore.

Ancora, parlando di Forza, potremmo dire che quella della Quercia risiede anche nella sua grande longevità, riassunta del detto per cui le servono "500 anni per crescere, 500 anni per maturare e 500 anni per invecchiare" e che dovrebbe far comprendere l'importanza del tempo dedicato all'evoluzione.

Tale longevità, infatti, insegna all'uomo il valore della pazienza che, legata alla lentezza, concorre a formare radici profonde ed una sorta di resistenza positiva nel tempo, la quale si sviluppa anche grazie al non dimenticare e al non vivere dormendo o ripetendo vecchi gesti e patterns senza consapevolezza o senza presenza mentale.
Prendendoci il tempo di diventare ogni giorno e consapevolmente ciò che siamo destinati ad essere diventiamo grandi ed accresciamo la nostra Forza, poiché i progressi lenti e piccoli, ma quotidiani, ci conferiscono reale stabilità nel divenire e, soprattuto, affinano la nostra resilienza.

Infine, dovremmo ricordare che tutto ciò somiglia molto ad un cammino spirituale e che quindi, come tale, non può svilupparsi basandosi sul "tutto e subito" quanto piuttosto sulla pazienza e sui ritmi, diversi per ciascuno di noi.

E a proposito di resistenza e resilienza, sapevate che l'Oak è presente fra i rimedi dei Fiori di Bach e che la sua funzione è quella di lavorare sul coraggio dato dall'ottimismo quando ci si trova a fronteggiare una battaglia interiore?
Già, perché la Quercia è uno dei soccorsi utilizzati quando la vita "chiede troppo" a seguito delle aspettative, spesso troppo alte per via della pressione sociale che ci sta intorno.
In questi casi, allora, sarebbe bene ricordarsi di un altro insegnamento della Quercia, relativo stavolta al concetto di atemporalità che l'accompagna e che, sostanzialmente, ci ricorda il nostro "essere solo di passaggio" e la relativa necessità di ridimensionare aspettative e stress in quanto inutili se confrontate alla nostra breve presenza sulla Terra.

La Quercia ci ricorda quindi di quanto il tempo sia relativo e di quanto diventi importante essere testimone degli eventi che viviamo, soprattutto quando il tempo stesso pare scorrerci fra le dita e poiché nulla si ripeterà allo stesso modo una seconda volta.
Alla stessa maniera, poi, essere testimone degli eventi concorre a notare le scalfitture sulla propria corteccia e ad amarle in quanto prova della nostra sopravvivenza, e quindi della capacità di resistere... con Forza :)
Perciò, così come la Quercia ammette di essere vulnerabile agli Elementi, all'Uomo, agli Animali ed alle Stagioni senza per questo sminuire la sua magnifica natura, allo stesso modo dovremmo imparare a fare noi, considerando la vita come un continuo arricchimento reciproco a dispetto delle scalfitture che riceviamo lungo la via.














Oltre al concetto di Forza vorrei spendere due parole anche in merito al legame che la Quercia ha con la Sovranità e con il Supporto/Nutrimento, giusto per fornire qualche altro spunto riflessivo.

L'appena vista "Forza della Quercia" è sempre stata simbolo di Sovranità e le sue foglie sono state usate nel tempo per creare o decorare corone, insegne militari, scudi o spille con cui collegare la persona che li portava con la robusta, onorabile e longeva natura di questo bellissimo albero.
Però, nel ricordare questo collegamento fra sovranità e forza, non bisogna dimenticare le responsabilità che la prima comporta ed i concetti di Nobiltà e Regalità d'Animo che l'accompagnano.
Queste ultime due, infatti, conferiscono alla Forza un senso nuovo, più grande, che nuovamente non risiede nell'uso brutale della stessa ma piuttosto nel tenere giustamente le redini, di una vita o di un regno, danzando fra le responsabilità che ciò comporta e senza per questo perdere il contatto con la propria spiritualità.
Essere forti sovrani, infatti, a volte significa anche provare empatia, riconoscere di non sapere tutto, capire quando è il momento di farsi da parte per un bene superiore o ancora essere consapevoli della propria vulnerabilità senza con ciò sentirsi inferiori ad altri.

Inoltre, si può associare alla Quercia il concetto di Sovranità intendendolo anche come presa di "controllo" sulla propria vita nel momento estivo, tipico dell'età adulta, in cui, come un vero sovrano nobile nell'animo, ci prendiamo la responsabilità delle nostre azioni: psicologicamente, mentalmente, emotivamente e spiritualmente.
















Ed ancora, parlando di Forza e Sovranità verso la propria vita, sarebbe utile ricordare la Leggenda dello Scricciolo  (legato alla Quercia ed accennato qui ) che dimostra ancora una volta quanto l'impatto fisico della forza stessa non sia necessario per avere successo nella vita.
Lo Scricciolo infatti è un uccello molto piccolo ma dallo spirito acuto ed attento che nella leggenda vince grazie all'intelligenza, proprio per farci capire che anche l'individuo apparentemente meno "imponente", più piccolo e tranquillo può nascondere dentro di sé una tale completezza e regalità da giungere comunque ai propri traguardi.
Mmm.. questa storia mi ricorda anche quella di un certo piccolo Hobbit e di un Drago, a voi no? :)

Fra le altre cose, poi, la Quercia è sempre stata vista anche come simbolo di Rifugio e Protezione da parte di animali e uomini, i quali vi si nascondono come Robin e Little John o vi nidificano come gli scoiattoli, ed ha rappresentato nei secoli il vibrante cuore del Sole, potente e dal potere rigenerativo.
Perciò è facile notare ancora oggi in lei questi simboli " vitali" se pensiamo al fatto che questo albero supporta più forme di vita di ogni altro gigante verde della foresta.
La Quercia infatti è fonte di vita per più di 350 varietà di licheni ed un altrettanto alto numero d'insetti o mammiferi, oltre a creare intorno a sé un ambiente ideale per topi, tassi e pipistrelli e a fornire cibo per uccelli ,cervi e cinghiali.
Ed ovviamente senza dimenticare che tutto ciò si ripercuote sull'ambiente e sulla catena della vita fino a giungere anche a noi in maniera indiretta.

Perciò, ad ora di Supporto e Nutrimento (fisico e spirituale), la Quercia ha di che insegnarci e sostanzialmente ci ricorda che questi due concetti vivono grazie al già accennato ciclo di scambio fra ciò che prendiamo e ciò che diamo, e che più questo viene tenuto vivo, più aumenterà anche la nostra Forza interiore.
Certamente il prendere e dare non è un concetto semplice per l'uomo moderno, poiché esistono aspettative ed etichette imposte dalla società che possono frenare il processo, ma se si impara ad avere la giusta e sana misura nell'attuarlo si può mettere in moto un ciclo vitale capace di arricchire entrambe le parti.
















Ma, essenzialmente, come può la Quercia sostenerci e nutrirci oggi ed insegnarci a fare altrettanto verso gli altri?
Quasi sicuramente ciò può avvenire solo sul piano interiore e pensando a lei come ad un antenato saggio che ci infonde rassicurazione, grazie alle sue risorse infinite e alla sua resistenza, e che ci permette di guardare con Amore a ciò che abbiamo fatto e vissuto poiché, ancora una volta, vero simbolo della nostra Forza, la quale, se ben nutrita, può diventare in seguito sostentamento per gli altri.
La Quercia è il Sole che splende alto a Lammas, in Agosto, e che ci mostra la vita trascorsa come la fonte della nostra stessa Forza.
E' un albero "progettato" per resistere e la prima cosa che si propaga dal suo seme nel primo anno di vita sono delle lunghe e forti radici interconnesse con gli alberi vicini, ricordando quindi l'importanza di un buon Radicamento sul quale sviluppare la Vita e l'importanza della comunicazione/collaborazione con gli altri.

In inglese viene solitamente definito come Migthy (potente) proprio per il motivo sopra descritto, ed anche perché, in seguito a "ferite" inferte dai fulmini, che alterano la forma del tronco ed il flusso della linfa lasciandolo quasi inaridito, riesce a sopravvivere per lunghissimo tempo.

E' l'albero della Consapevolezza di Sè e dell'Equilibrio Interiore Stabile.
E', come si diceva inizialmente, la Porta, quella che conduce alla propria scoperta.





















Bach consiglia ancora la Quercia come rimedio a coloro che si battono energicamente per guarire sé e gli altri, poiché lei è anche fonte di speranza, ma se cercate in rete troverete moltissimi altri aiuti venire da questo gigante.




















Ebbene, penso che potrei scrivere ancora all'infinito riguardo alla Quercia ma mi fermo qui e vado a godermi le foglie di quelle che hanno piantato sotto casa mia.
Sono circa 100 nuovi giovani alberi, fra Querce, Olmi e Betulle e pare proprio che vedrò crescere un boschetto.
Grazie Universo, non potrei esserne più felice :)

E voi, che dite, pronti a coltivare il Mighty Oak che vi portate dentro ? :)

A presto per un altro appuntamento arboreo!
-intanto, se volete leggere i precedenti post di Arborea, li trovate QUI-

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