23 febbraio 2018

Considerazioni, verso il plenilunio di Marzo

















Oggi nevica, moltissimo, come se fosse Dicembre, e sono profondamente grata all'Universo per la calma che questa nevicata infonde nel mio cuore. Ne avevo un bisogno immenso e pare che io non sia l'unica, a giudicare dalle email che mi mandate.
Penso che Febbraio stia provando molti di noi, fisicamente ed emotivamente, e forse chissà, magari è anche un po' per via della Primavera in arrivo e di questa lenta uscita dall'Inverno che in qualche modo pesa un po'.

Forse è ora di fare nuovamente un po' di grounding, di tornare all'essenza, al "noticing", al far caso alle piccole cose belle, che abbiamo intorno e che talvolta diamo per scontate, e a cosa percepisce la nostra pelle e sentono le nostre orecchie interiori.

Ad esempio, oggi io ho scelto di lavorare in cucina piuttosto che in studio, perché è più raccolta e fa più caldo, perché così posso sentire Emrys rosicchiare i suoi semini o ascoltare il ticchettio dell'orologio, o ancora posso vedere gli uccellini ,che vengono a fare scorta sul balcone, oltre a poter cogliere al meglio ogni singolo fiocco di neve che si posa sull'edera.
Sembra sciocco ma non lo è perché ogni tanto abbiamo bisogno anche di questo, del notare e del ringraziare la vita, perché anche stamattina respiriamo e possiamo sentir battere il nostro cuore.
Perché siamo Qui ed Ora, cosa niente affatto scontata.

Personalmente nell'ultimo periodo mi sono ritrovata molte volte seduta per terra a gambe incrociate a meditare o sul mio bounce and burn a saltellare, in entrambi i casi con l'intento di lasciar fluire i pensieri affinché trovassero da soli il proprio "nuovo posto", ed in entrambi i casi ho percepito un vago senso di solitudine seguito quasi subito dalla percezione interiore che ciò non fosse affatto reale.
Suvvia cercate di seguire, non sto impazzendo ma solamente tentando di raccontare qualcosa che forse in molti condividiamo, a volte anche inconsapevolmente, e che chissà, potrebbe tornare utile in qualche modo.

Come dicevo, mentre facevo ordine a modo mio, so di aver provato un senso di solitudine per venire poco dopo smentita da una percezione interiore più forte, quasi un toccare ad occhi chiusi una sorta di calore avvolgente, un rinnovato senso di compagnia che porta a sorridere al nulla e ad avere la certezza, materialmente immotivata ma spiritualmente reale, del positivo, della famosa strada che è lì ,sotto ai tuoi piedi, e che stai giustamente percorrendo nonostante i rami sui quali inciampi o che ti graffiano le mani e l'anima.

Diciamo che per me, fino ad ora, Febbraio è stato come trovarmi in un campo battuto da una tempesta e percepirne l'effetto arricchente nonostante l'intensità e lo sconquasso e che la sensazione di solitudine provata ogni tanto nell'assistere a tutto ciò abbia portato alla luce la compagnia e la bellezza universali alle quali, troppo spesso, non facciamo caso.

E' piuttosto strano per via della sua singolarità ma è stato come credermi sola e poi notare intorno a me un campo d'energia che ha sostituito la prima percezione :)

Sarà che ho avuto modo di confrontarmi con un paio di amici particolari davanti ad un succo di frutta e che i nostri discorsi sono andati ben oltre la sfera materiale, tangibile, o sarà che la vita, nel portarmi altro, mi ha portato anche Cris, un giovane "maghetto" ventenne ma dalla mente così aperta da superare spazio, tempo ed età, permettendomi di riflettere in maniera più ampia, sorridente e serena, sarà… ma in ogni caso quel che ho sentito, e che sento anche ora, è che la solitudine percepita a volte non è reale ma solo mentale, perché fondamentalmente facciamo parte di qualcosa di più grande.

Perciò, in sunto, mi verrebbe da dire che a parte gli amici dei quali scegliamo di contornarci, o che la vita ci offre come un fiocco di neve che cade esattamente nel punto in cui deve, nei "periodi di tempesta" forse bisognerebbe ricordare essenzialmente 5 cose:

1- che avendo noi stessi e la nostra forza interiore non siamo mai soli, e che per questo coltivare una sana autostima, salvaguardando sempre la gentilezza, è un dovere verso noi stessi e verso il mondo.
2- che tutto è impermanente, e che quindi sarebbe bene fare come l'acqua ed attraversare ciò che viene modificandoci costantemente insieme alla nostra realtà.
3- che la nostra esistenza è connessa a quella del mondo, e che perciò ogni nostra esperienza s'incastrerà positivamente come il tassello di un puzzle in un contesto più grande.
4- che anche una sola nostra parola buona può essere di conforto/supporto ad altri, e che quindi, seppure piccola e detta nella propria difficoltà personale, farà la differenza per entrambi e varrà la pena d'essere pronunciata.
5- che il modo migliore per trarre beneficio dalle tempeste sia guardarle con animo positivo, o al massimo neutrale, pensando che tutto ha un suo senso più grande e che il possibile dolore provato nel suo sferzare sulla nostra testa avrà un fine ultimo benefico, per quanto a noi possa non sembrare.

A questo proposito poi, giorni fa parlavo con un'amica e lei mi diceva " Simo, ma cavolo, ti pare che le cose siano andate così dopo un anno di convivenza? A me viene una rabbia, un nervoso. Proprio non ce la faccio a vederla in positivo".
Ed io, a parte dirle che, ad esempio, a me ora veniva naturale non provare alcuna rabbia nei confronti della mia tempesta, le ho risposto che forse ciò che più aiuta in questi casi è l'attitudine mentale che scegliamo di coltivare quando rispondiamo agli eventi, indipendentemente dal carattere.
Il carattere infatti è quel che è, ed in alcuni di noi si possono scatenare emozioni rabbiose totalmente naturali, ma io fondamentalmente credo che il carattere stesso possa essere educato a guardare le cose  in maniera tale da portarci ad un'evoluzione interiore, alla versione migliore di noi, quella che impara a comprendere gli altri animi e a non disperdere energia se il momento non è quello giusto.

Secondo me tutto ha un suo un fine, anche le tempeste, e nell'attesa di scoprirlo il meglio che si può fare è vivere, con rinnovata serenità e pensando positivamente che in questa vita non si è mai soli perché ci sono energie amorevoli che ci accompagnano quotidianamente, anche se non le vediamo o se talvolta ci sembra di non riuscire a collaborare con loro.

Forse, semplicemente, servono tempo, pazienza ed attesa fiduciosa da accompagnarsi alla migliore vita possibile nel "qui ed ora", anche in base al quarto accordo che sostanzialmente dice:
"fai sempre del tuo meglio per ciò che ti è concesso in quel momento".

















Quindi coraggio, siate fiduciosi e fatelo questo "vostro meglio", anche se oggi è solo 3 piuttosto che 10.
Andrà tutto bene e vedrete che l'Aria della Primavera porterà un nuovo bel respiro.


Fra le cose belle che si sono presentate a me stamattina ho trovato anche questa e così ve la lascio, come ulteriore memo:




















Abbraccio, buoni giorni e grazie per le vostre condivisioni e messaggi :)
Con Amore,

Tissi

ps: Le foto del libro sono tratte da "i 4 accordi", di Miguel Ruiz.
Un bel testo, disarmante per la sua semplicità ma che spinge ad un lavoro interiore profondo, forse difficile ma oggi più utile che mai.

2 commenti:

  1. Tesoro, e se questo calore e luce che senti non fossero solo la tua forza interiore, ma anche una mano piu' grande che ti sostiene, comunque tu la voglia chiamare o definire, non importa?:) Daniela

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    1. Dani, cara :) Certo che non importa come la vogliamo chiamare e certo che tutto ciò non viene solamente da me.
      Figuriamoci :) La forza interiore di cui dico è qualcosa che cerco di alimentare ogni giorno perché è la sola parte che "spetta a me", quella che in qualche modo "posso fare io", ma poi è ovvio che ci sia dell'altro che mi vibra intorno positivamente.
      Bacio sul naso e grazie <3

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Ciao :)
Sembra che blogger abbia risolto il problema relativo ai commenti, perciò lascia pure il tuo se ti fa piacere. A presto e grazie :)