16 dicembre 2017

Arborea#04 Tinne-Holly, l'Agrifoglio

Dicembre prosegue e c'inoltriamo sempre più nella sua magia.
Così, dopo aver parlato del vischio, oggi vediamo l'altro simbolo delle festività invernali: l'Agrifoglio.














L'Agrifoglio è una pianta (in realtà un vero e proprio albero) presente tutto l'anno ma che durante l'inverno si rivela, si fa più viva e lucente, come se con la sua presenza volesse trasmettere a tutti il suo messaggio di difesa e resistenza nel periodo più oscuro e freddo dell'anno.
Come abbiamo visto per il vischio, infatti, anche l'Agrifoglio è segno di buon auspicio usato per decorare porte e finestre sul finire dell'anno e possiede una simbologia molto profonda.
Ma vediamo ogni cosa con calma.

L'Agrifoglio cresce all'ombra, spesso nascosto tra i boschi, ma avendo comunque bisogno di luce possiede delle foglie scure, che servono appunto a catturarne il più possibile.
















Queste, inoltre, sono lucide, per poter riflettere la luce anche nell'angolo più buio della foglia stessa e nutrirla a dovere, e posseggono delle punte che si fanno più spinose e dure nella stagione fredda.
Nella tradizione, le foglie difendono dalle energie negative ed al contempo, con il loro brillare verde, diventano simbolo di speranza.

Per tutte queste caratteristiche la pianta può definirsi strategica ma possiede anche una funzione di  sussistenza agli animali quando in giro è tutto coperto di neve e le provviste scarseggiano.












Essa infatti possiede delle bacche rosse come il fuoco, velenose per l'uomo ma ottime per gli uccelli, che rappresentano doppiamente un simbolo di vita nella stagione fredda e che figurano come promesse di rinnovo, il segno di quanto l'inverno sia solo un momento di passaggio da superare con pazienza e tenacia.

L'Agrifoglio, come il vischio, è quindi anche simbolo di Luce, di quella piccola scintilla luminosa che rinasce al Solstizio d'Inverno dopo la notte più lunga e buia e se guardiamo tutto ciò con occhi antichi assume un significato molto profondo e più concreto.
Gli antichi infatti non avevano case riscaldate da caldaie o cibo disponibile a piacimento per tutto l'anno e l'inverno diventava per loro davvero una grande prova da superare.

L'Agrifoglio aveva per i Celti un profondo significato religioso anche perché, come tutti i sempreverdi, era capace di sopravvivere al gelo invernale, qualità che lo collegava all'immortalità e alla forza divina capace di andare oltre i cicli della natura.










Inoltre questa pianta, come la mela, possiede i tre colori sacri della tradizione celtica (fiori bianchi, bacche rosse e foglie verde scuro assimilabile al nero), altra manifestazione del divino sulla terra.
E come se ciò non bastasse, pungendo le dita con le sue spine, l'Agrifoglio porta il sangue, altro simbolo della rinascita solare/divina legata alla festività del Solstizio.

Sempre secondo la tradizione, poi, le spine rappresentano ancora la difesa che ciascuno è chiamato ad attuare nei momenti difficili per salvaguardare se stesso, proprio come fa l'Agrifoglio d'inverno quando si fa più pungente per sopravvivere.
Non per niente la frase associata a questa pianta è "is best in fight", a significare l'importanza di un'equilibrata difesa in caso di battaglie dell'anima.
L'Agrifoglio infatti, in caso di difficoltà, suggerisce spiritualmente di richiamare a sé il vuoto neutrale tramite la meditazione, così da poter affrontare le situazioni con mente chiara, senza giudizio e senza attaccamento, e in questo è molto simile al vischio ed alla sua "ricerca di pace".

L'Agrifoglio quindi è sinonimo di difesa, resistenza e sopravvivenza ma anche di precauzione e previdenza poiché se affisso sulle finestre si dice tenga lontani gli spiriti maligni e la sfortuna.

Infine, per chiudere anche stavolta con un po' di leggenda e magia, vi racconto di quando diventa la controparte invernale della quercia vestendo i panni del Re d'Inverno.


Nella tradizione celtica, infatti, si racconta della lotta rituale fra il Re Agrifoglio (The Holly King) ed il Re Quercia che avveniva ad ogni Solstizio e che garantiva l'alternanza delle stagioni (fredda e calda) poiché, a turno, l'uno vinceva sull'altro.
In questo momento dell'anno il Re Agrifoglio, detto a volte anche Uomo Verde e seppure in tutto il suo vivido splendore è ormai vecchio e sta per cedere al suo sfidante Re Quercia, il quale, d'ora in avanti, tornerà vivace e in forze, per poi cedere nuovamente lo scettro nel suo punto più alto, al solstizio estivo.

Robert Graves, nel suo libro "la dea bianca", associa lo scontro fra i due ad altre coppie mitologiche come ad esempio Sir Gawain ed il Cavaliere Verde ma io vi suggerisco di tenere a mente soprattutto Lugh e Balor poiché li ritroveremo nel prossimo post dedicato al Solstizio d'Inverno.

Quanto a Galvano ed il Gigante Verde, si tratta di un bellissimo racconto inglese del 1400 che narra di come il primo raccolga la sfida del secondo pur essendo di "taglia" inferiore e di come poi riesca ad uscire vittorioso dalla stessa anche grazie all'aiuto di una magica cintura.
Il tutto rispetta il contenuto del poema cavalleresco in cui l'eroe s'impegna in un'avventura per dimostrare il suo valore ma, essendo ambientato durante le feste di Natale (alla corte di Artù) ,offre un ovvio richiamo alla tradizione celtica che vede la vittoria solstiziale del Sole Bambino sul Gigante Inverno.


















Che dire, la magia dei miti e delle tradizioni non finisce davvero mai d'intrecciarsi ed io spero che il blog riesca a trasmettervene almeno una piccola parte, così da farvi sognare e da mostrarvi la vita con occhi nuovi seppure antichi.
E se ancora non ne avete abbastanza, allora non perdetevi il prossimo post sul Solstizio d'Inverno.
Lì ritroverete il Vischio, l'Agrifoglio, la Quercia, Lugh, il Sole Bambino, il Piccolo Gesù, la Mari Lwyd, lo Scricciolo e l'Aquila, tutti insieme in quella magica festa che ora chiamiamo Natale e che affonda le sue radici nelle antiche tradizioni legate alla vittoria della luce sull'oscurità.

Ah, quasi dimenticavo.
L'elegante J.R.R.Tolkien ha riscritto la propria versione dell'avventura di Gawain e v'invito a leggerla, per l'ovvio contenuto ma anche e soprattutto per la particolare forma.
Il libro è questo e penso si trovi comodamente su Amazon:




















E se poi proprio volete strafare ed aggiungere ancora un po' di sogno alle vostre letture, potete farlo una colonna sonora d'eccezione, bellissima e piena d'atmosfera :)
Si tratta di questa, che possiedo ormai da tempo immemorabile e che amo molto:














Disponibile su Youtube a questo link.


Per ora un abbraccio e a presto!

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