18 marzo 2017

Festa di Ostara ,Equinozio di Primavera







Sebbene per i Celti la Primavera si festeggiasse nel suo inizio, ad Imbolc, e poi al suo culmine, a Beltane, sulla Ruota dell'Anno, fra queste due feste, ne troviamo una chiamata Ostara dai neopagani e che pur essendo una celebrazione secondaria merita di essere considerata perché ricca di simboli e curiosità.
Perciò cercherò di raccontarvela nella sua ampiezza e come festa che tutti conoscono con il nome di Equinozio di Primavera, anche perché dare uno sguardo a come veniva (e viene ancora) vissuta nel mondo permette di capire quanto le civiltà antiche fossero collegate fra loro e quanto le commemorazioni "moderne" affondino le radici nel lontano passato della Terra, comune a tutti noi.

L'Equinozio di Primavera è il momento in cui il giorno e la notte sono in equilibrio perché hanno la stessa durata, e seppure sia breve perché la luce del sole è destinata a crescere sempre più, viene considerato da tutti il momento del Risveglio della Natura.
Esso cadrà a breve, il 20 Marzo, ma io ve lo racconto oggi ,così avrete qualche giorno di tempo per entrare meglio nel clima della festa :)














Nel Mediterrano adesso è tempo di germogli e nel Nord Europa si inizia a seminare mentre ovunque fioriscono i piccoli bulbi che hanno covato al caldo della terra durante l'inverno.
Gli uccelli si accoppiano e nidificano e tra Marzo e Aprile si festeggia la Pasqua cristiana, simbolo di rinnovamento e trionfo sulla morte e momento in cui il sacrificio viene visto come futura rinascita.

A Marzo ,poi, ci sono almeno tre giorni dedicati ai principali santi cristiani di origine celtica (San Davide, San Piran e San Patrizio) divenuti festività nazionale per certi paesi, si festeggia l'Annunciazione e le diverse feste mariane del periodo ricordano i culti antichi incentrati sulla figura della Dea, la Terra, madre di tutto.

Inoltre, è d'uso mangiare dolci a forma di colomba e scambiarsi uova decorate, magari accompagnate  da buffi coniglietti bianchi o agnellini in pasta di mandorle, o ancora d'indossare piccole croci inscritte in un cerchio o giocare a palla.

Insomma, le usanze sono molte e per quanto possano sembrare disconnesse fra loro non lo sono affatto e possiedono invece un forte simbolismo in comune, ovvero la Rinascita del Sole, vista anche come il Sacrificio in favore della Vita.

Quindi meglio vederle tutte e scoprirne i collegamenti :)

Per la tradizione druidica contemporanea, l'Equinozio di Primavera è chiamato Alban Eiler, che significa Luce della Terra, ma dai neopagani viene detta Ostara (la stella dell'est) o ancora Eostre ,dal nome della Dea della Primavera e dell'Alba.














Per i Celti l'Est era simbolo di rinascita, ormai lo sappiamo bene, come anche punto in cui sorgeva il "forte del mare" da cui venne il magico Calderone "mai vuoto" e quindi penso risulti chiaro il collegamento fra questi e la festa stessa.
Quel che magari non a tutti è noto è però il fatto che da Eostre sia derivato il termine inglese "Easter" con cui si indica la Pasqua e che il dono delle uova vi sia collegato in quanto simbolo della vita che ritorna ,già vivo in era precristiana.














Pare infatti che molti popoli antichi, fra i quali anche i Celti, custodissero la tradizione dell'Uovo Cosmico dal quale sarebbe emerso il Mondo e che questo fosse il reale simbolo della Rinascita Primaverile perché sinonimo del periodo passato dall'uomo nel gembo materno prima di vedere la luce.

L'Uovo era considerato l'embrione primordiale che nasce dal Caos, inteso non come confusione ma come condizione che contiene le potenzialità di tutte le cose.
In pratica il Caos generatore dell'Uovo, di quel principio di tutto che prima era solo al suo stato primordiale e potenziale.

Secondo molte culture l'Uovo si dividerebbe in due parti come Terra e Cielo, Yin e Yang e rappresenterebbe sia la Dea che il Dio, in quanto tuorlo e guscio ,oppure i due momenti della cova e della schiusa.
Gli Egizi raccontano che sarebbe stato deposto dall'Oca del Nilo, la Grande Dea da cui sarebbe nato Ra, il Dio Sole, tanto per restare in tema con il significato solare e concetto base della festa.
Per i Greci invece l'Uovo d'argento era la Luna venuta dall'uccello nero che generò Eros, il dio che portò la luce al Cosmo.
Sempre greco era poi il mito ancor più antico per cui l'Uovo sarebbe nato da Eurinome, dea di tutte le cose, che per accoppiarsi con Ofione si mutò in colomba.

La colomba si ritrova anche presso i Babilonesi ed i Sumeri, la colomba che nel mito sorvola le acque primordiali del caos.
Chissà, forse è da lì che viene l'usanza della forma del dolce. Ad ogni modo già s'intravedono diversi collegamenti fra le culture, non trovate?

Infine, per i Celti l'Uovo Cosmico era "l'uovo del serpente", nato dallo stesso animale che ,per la tradizione egizia ancor più anticamente dell'Oca, l'avrebbe sputato dalla propria bocca.

Se l'Uovo è una delle tradizioni più diffuse però, parlando di lui non si può non citare il coniglio che spesso lo porta nel cestino a primavera e che per quanto Alice lo chiami Bianconiglio, esso non sia in realtà altri che la Lepre marzolina ,la quale accompagna la figura dell'antica Dea Eostre e che rappresenta per questo il periodo primaverile.












Certamente la Lepre era sinonimo di vita e fertilità anche per via della sua veloce e multipla riproduzione ma presso i Celti venia utilizzata anche come animale divinatorio in cui leggere presagi dal tipo di corsa.
Gli Anglo Sassoni la cacciavano ritualmente nelle feste primaverili mentre gli antichi Britanni la associavano alla divinità della Luna e ,se ci fate caso, ancora oggi si dice che sulla sua faccia piena si possa scorgere l'immagine dell'animale impressovi sopra.

Anche presso le tradizioni cinesi ,africane ed indiane ricorre questa rappresentazione della "lepre nella luna" e tutte ,a loro modo, ci ricordano il senso della festa primaverile in cui il sacrificio porta nuova vita.

Per i Buddisti ,infatti, una lepre saltava nel fuoco per offrirsi in dono e sfamare Buddha e fu perciò che egli ne impresse l'immagine sulla luna, in segno di gratitudine.
In Cina, la lepre lunare prepara elisir d'immortalità tramite pestello e mortaio e viene considerata come proveniente da Nord per salutare appunto la luna.
Ancora, per i Nativi americani la Grande Lepre è colui che crea e trasforma ( mito della rinascita), mentre per gli Egizi l'animale era collegato all'Est e rappresentava Osiride Risorto ,così come anche Thoth ed Ermes, divinità messaggere portatrici di luce e quindi di vita.
I Norvegesi raffiguravano divinità lunari accompagnate da lepri che reggono lanterne e la leggenda  dice che Freya, Dea nordica della fertilità, avesse delle lepri come inservienti.
In Europa poi la lepre, avendo l'abitudine di nascondersi nei campi di grano fino alla mietitura, viene associata allo spirito del cereale talmente tanto da dare il nome all'ultimo covone del raccolto.

La lepre è sempre stato quindi simbolo luminoso di fertilità e vita ma, se nell'antichità veniva venerata e considerata sacra, nel Medioevo è stata demonizzata e tramutata in un cattivo auspicio, simbolo delle streghe che ne prendevano le sembianze.
Ci sono infatti storie medievali che narrano di ferite inflitte a lepri e ritrovate poi su corpi di donne, tacciate quindi di stregoneria.
Per fortuna ,però, le credenze medievali non hanno avuto eternamente la meglio sulla lepre di Eostre e ciò le ha permesso di tramutarsi nel bianco coniglietto che a Pasqua porta le uova.














Almeno quello!
Che già così è triste scoprire quanti simboli antichi siano stati assorbiti nel tempo e ne sia andata persa l'aura positiva primordiale in favore di nuove ,negative e più sciocche credenze.

Ma vediamo ancora il simbolo della Croce compreso in questa festa primaverile ed offerto, nel Galles il Venerdì Santo ,su focacce dolci da conservare come simbolo di guarigione secondo l'usanza precristiana.












Se i Babilonesi fecero della croce il simbolo della conclusione di un ciclo in cui il dio stesso vi veniva appeso ad indicare fine dell'anno, si può dire che essa sia riconosciuta come simbolo universale della dimensione spaziale del cosmo.

I suoi quattro bracci, tutti lunghi uguali, indicherebbero infatti i 4 punti cardinali e la sua inscrizione in un cerchio rappresenterebbe l'unione di Terra e Cielo ma il suo valore simbolico è davvero profondo e connesso con l'uomo.
La croce nel cerchio sarebbe la rappresentazione figurata della vita in tutte le sue direzioni ( 4 punti cardinali ) unita all'esperienza che si accumula vivendo e che ci permette di evolvere, di illuminarci e crescere rinnovati grazie al sacrificio dato dalle fatiche delle esperienze stesse.
Quindi ,nuovamente, un simbolo di rinascita tramite il sacrificio.

Ancora, in tempi antichi, la croce era intesa come rappresentazione dell'anno solare in 4 quarti e si dice che il cerchio che la conteneva figurasse il sole mentre passava attraverso i punti più importanti del suo viaggio, un po' come accade nelle 4 feste celtiche principali.

Restando legati al "tema solare" della festa possiamo riassumere che, celebrando il cammino del sole nel cielo e festeggiando con esso il risveglio della natura, si assista anche ad una sorta di sposalizio fra la divinità maschile (Sole) e quella femminile (Terra) ,che unisce i due per generare la nuova vita estiva, e che gli antichi giochi con la palla non facessero altro che sottolineare questo duplice evento.
Ancora oggi, infatti, nel Galles meridionale ,due squadre di due paesi diversi si ritrovano per giocare calciando un pallone l'uno nel confine dell'altro proprio a ricordare il vecchissimo gioco in cui la palla (una vescica di toro gonfiata e ricoperta di pelle) ,attraversando una linea sul terreno, simboleggiava il rito di passaggio del sole tra l'oscurità invernale e la luce.

Insomma, l'Equinozio di Primavera è fondamentalmente il superamento dell'ostacolo finale che ci separa dalla metà luminosa dell'anno e la successiva festa di Beltane rappresenta l'incoronamento dell'Estate ,con la completa vittoria delle Luce sul Buio, di Samos su Giamos.


Come festeggiare Ostara ?












Come sempre si tratta di celebrare in modo semplice ,ponendo l'attenzione sul significato di Rinascita, magari tramite una tranquilla meditazione seduti al sole e coperti da uno scialle che ci ripari dal vento.
Si può pensare al proprio giardino/balcone come aiuola interiore in cui i semi che germogliano  raffigurano i nostri progetti futuri e si possono ringraziare il Sole ,la Terra ed anche il pazzo clima primaverile per il soffio vitale che portano su tutto ,perché simbolo di vita che esplode nuovamente.

Se amiamo la tradizione dei Celti possiamo meditare seguendo l'antica leggenda del Signore Dormiente, potente elemento presente nell'eredità di tutte le nazioni celtiche.


Secondo il mito ,infatti, un potente e valoroso Re Guerriero giacerebbe addormentato sul fondo di una grotta scura, nascosta in profondità sottoterra, dove dimorano gli archetipi capaci di provocare mutamenti interiori fondamentali, ed attenderebbe il Risveglio ,circondato da tesori di ogni tipo.
L'atto di risvegliarlo viene considerato totalmente rivoluzionario, un qualcosa capace di ribaltare completamente le sorti del mondo, un vero e proprio ritorno della coscienza in sé, in grado di riportare azione e vita.
Ovviamente il significato è simbolico ma se si visualizza una meditazione di tale tipo, di noi che scendiamo sottoterra ,al buio, e che lo svegliamo dal suo sonno profondo, diventa chiaro il suo significato: ridestare la Luce che riporta la speranza della nuova vita primaverile.

Inoltre, il fatto che lui dorma armato di tutto punto dovrebbe far ulteriormente pensare alle possibili conseguenze di questo risveglio così brusco perché il Re che dorme porta le cicatrici delle battaglie della vita e sicuramente ,ridestandosi, potrà provare dolore al loro ricordo.
Starà solo a lui decidere come sfruttare le armi e le esperienze ,certo, ma starà noi ,con la nostra meditazione, visualizzarlo in positivo mentre, nuovamente energico e in salute, diventa la guida del mondo naturale che si sveglia ora insieme a lui.
In tutto questo sta anche il fatto di comprendere ed accettare l'alternanza delle emozioni positive e negative affinché diventino utile esperienza.


A parte i bellissimi miti, se però ci sentiamo più pratici possiamo iniziare o proseguire qualche cura depurativa e ricostituente e curare l'irrequietezza ed il nervosismo ,tipici di questo cambio stagionale, con qualche piccola attività all'aperto che ci riavvicini al sole e al moto, così da scaricare un po'.
E' ora di uscire dall' introversione invernale e di raccontare al mondo cosa abbiamo imparato nel buio rigenerante di Giamos :)












Se infine vogliamo compiere un rituale possiamo porre su una pietra, all'aperto, delle candele gialle e verdi, come il sole e la nuova vegetazione, ed accenderle ringraziando la Terra per la nuova stagione.


Al solito, non si tratta di compiere gesti eclatanti ma solo di ritrovare un contatto con i ritmi naturali per non dimenticare che ,in fondo ,siamo molto simili alle piante, agli animali ,alla terra e che la vita è fatta di cicli.

Un abbraccio e buon Equinozio :)

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