7 aprile 2016

Acquerello di paesaggio, la natura dipinta











Anche se illustrare e dipingere hanno in comune il fatto di rappresentare e raccontare qualcosa attraverso un'immagine rielaborata dal cervello ed eseguita dalle mani, ciò non significa che lo facciano allo stesso modo.
Anzi, c'è una bella differenza.
Soprattutto se confrontiamo l' illustrazione per l'infanzia con la pittura di paesaggio ,argomento di questo post.














Ultimamente infatti, sto lavorando su due fronti totalmente opposti :
uno lavorativo/illustrativo ,per la preparazione di nuove tavole specifiche per il portfolio e l'agenzia,
ed uno personale ,per la creazione di alcuni acquerelli di paesaggio su richiesta, da appendere alle pareti e stabilito, da me e per i miei tempi di lavoro, in 1 acquerello al giorno 1 una settimana.














Se il primo è in costante e quotidiano divenire e quindi una sfida faticosa ma alla quale sono allenata, devo ammettere che il secondo è stato quasi una nuova challenge perché la mia esperienza di pittura di paesaggio risale a circa 20 anni fa quando ,poco prima di scegliere di dedicarmi esclusivamente all'illustrazione per l'infanzia, dipingevo ad olio.

Per dirla in poche righe, sono nata con un papà che dipingeva per hobby e sono cresciuta ,grazie anche alla passione di mia madre per l'arte, con la cultura del colore prima ancora di saper disegnare qualche forma concreta.
Da bambina ,andando alle mostre con i miei, mi sono innamorata presto della pittura classica di Leonardo e Caravaggio per passare ,poco dopo, ad un'adorazione folle per Turner ,Van Gogh ,Monet, Renoir, Pissarro e tutta la schiera della Scuola di Barbizon.
Qualche anno dopo ho scoperto la bellezza del fumetto ed il crogiolo del Métal Hurlant grazie ad un corso serale e quell'esperienza è stata la mia seconda gioia artistica.

Queste cose ,unite ai tubetti ad olio di mio padre ed al poterli usare come primissimo strumento di colore per dipingere su tela Topolino and Co. quando avevo circa 12 anni , mi hanno portata poi alla pittura di cui dicevo.
Per anni ,senza aver seguito alcun corso di disegno, ho vissuto l'esperienza artistica solo tramite letture d'arte e stesure di colore ed ho trascorso molto più tempo davanti al cavalletto che in cortile con gli amici.
Posso dire di aver sempre avuto le mani sporche di colore perché, anche mentre preparavo l'esame di maturità, per svago, dipingevo riproducendo opere famose di Van Gogh o Pissarro.
Tutto ciò prima di coltivare l'illustrazione.


Le passioni però, si sa, non muoiono mai e così stavolta ho colto l'occasione per rimettermi in gioco, anche sfruttando un medium usato in passato solo per lavoro :l'acquerello.










Anche se lì per lì possa sembrare normale che una persona quotidianamente alle prese con colori e pennelli in ambito illustrativo sia in grado anche di dipingere la natura, si dovrebbe porre l'accento su quanto il cervello ragioni diversamente nella creazione di una e dell'altra cosa.
Infatti, se l'illustrazione per l'infanzia risponde a certi canoni ,di colore ,impaginazione, struttura e semplificazione delle forme ,basandosi anche sulle esigenze dei diversi clienti e dei target, la pittura intesa in termini più classici lo fa in altro modo considerando l'emozione e la rappresentazione del paesaggio in primis ed in maniera che oserei definire più libera ,nonostante le richieste della committenza.

Perciò in questa sfida ne ho approfittato per slegare la mente ,anche tramite un uso più dinamico della tecnica che lasciasse emergere nuovamente la mia natura di "figlia del colore ".




















La pittura di paesaggio nasce generalmente dall'osservazione diretta della natura o da fotografie ma ciò non toglie il fatto di poter poi anche rappresentare "a piacere" luoghi ed ambienti così come li si vede nella propria testa.
Così non mi sono fatta mancare nulla ed ho preso spunto da fonti diverse di volta in volta.

Per il primo acquerello ,ad esempio, avevo in mente una scena boschiva con molti verdi accesi e così sono andata a recuperare una foto scattata in una giornata piena di luce:




















poi ho testato su carta la palette, lavorando con i blu ed i gialli che possiedo e creando io stessa i toni di verde che volevo usare:




















Ho cercato di lavorare la macchia disegnando sulla carta solo alcuni tratti che identificassero le forme e la loro disposizione sul foglio e gestendo il bianco della carta come fosse la luce stessa, tutto provando a conservare un tratto delicato e leggero anche per i piccoli dettagli:


































Il risultato finale di questo acquerello è stato decisamente luminoso e fresco per le mie mani di pittrice "arrugginita" dalla lunga pausa ,perciò ,come prima ripresa, ne sono contenta.














Come secondo lavoro ho scelto un altro paesaggio che avevo in mente, più evocativo e sempre senza foto di riferimento.

Qui ho avuto qualche problema con la carta (Fabriano Artistico in fogli) che, utilizzata sul lato sbagliato mentre lavoravo al cielo, ha creato alcune macchie su entrambi i versi del foglio.
Perciò, compreso l'errore (che non accade con carte di qualità superiore poiché i lati giusti sono entrambi grazie ad ai due lati collati ), ho girato il foglio tentando di "lavarlo" e ricominciando la stesura.

Questo "voler salvare" la carta ha richiesto che io studiassi diversamente il cielo e componessi della vegetazione più scura sulla dx con il risultato di un lavoro meno luminoso ma al tempo stesso ricco di velature e colore.
Difatti, nonostante l'errore, reputo questa esperienza come un "happy mistake" ,per dirla all'americana, poiché il risultato è stato, secondo me, molto profondo in termini di colore del fogliame e quindi comunque suggestivo.

Sono seguiti poi altri due lavori, il primo da foto ed il secondo di riproduzione di una cartolina trovata sul web.



Notate che tutti questi acquerelli non vengono venduti ma conservati in casa e quindi l'eventuale copia funge solo da esercizio e godimento privato.
Perciò ho accettato di riprodurre un'opera già esistente, perché non vi è alcuno scopo di lucro.
La copia vista in questi termini va difatti benissimo ed è un ottimo esercizio che suggerisco sempre anche io durante le mie lezioni ma poi,  per eventuali commesse private e retribuite,  ci si deve ispirare solo a foto o alla realtà.
Ci tengo a sottolineare la cosa perché questa è la mia etica lavorativa ,anche nel rispetto del lavoro altrui.


Una volta terminati questi due acquerelli mi sono poi dedicata ad altri tre paesaggi, sempre da foto ma molto reinterpretati secondo il gusto cromatico del committente.
Dovete sapere che chi adora il blu ed il verde è mia madre, la quale ogni tanto decide che il parco acquerelli di casa va rinnovato ed affida il compito a me :) 

Così mi sono data da fare ed ho studiato nuove palettes blu/verdi mixando gli acquerelli base che possiedo, poiché ritengo che i colori secondari e terziari più vibranti e suggestivi siano quelli creati e non già pronti ( a parte qualche raro caso ).

Anche qui ho cercato di lavorare delicatamente e a macchia ma mi sono anche concessa uno strappo alla regola utilizzando un po' di acrilico denso per  alcuni decori in primo piano.





Le due palette sono volutamente differenti in termine di temperatura poiché andranno posizionate in stanze diverse ma rappresentano sempre grandi spazi con vegetazione per andare in contro ai gusti "arborei" di mia madre :)

Altra cosa che amiamo entrambe sono infine i cieli nuvolosi e così ho realizzato l'ultimo acquerello della settimana prendendo spunto da una foto e dalla mia voglia di pioggia.

Purtroppo non ho una foto del quadro terminato ma solo di alcuni momenti della lavorazione.
Perciò posso solo raccontarvi di aver scelto un taglio un po' differente rispetto alla foto abbassando l'orizzonte e concedendo più spazio al cielo.
La palette si è fatta più bluastra invece che grigia e la vegetazione in primo piano è diventata "più illustrativa" per puro gusto personale.



Infatti, il bello della pittura di paesaggio, per me, è anche poter reinterpretare colori e forme per come mi suggerisce il cuore e ,non avendo troppi vincoli  o richieste particolari, mi sono lasciata portare dall'emozione.

Ora che questa prima challenge è conclusa ogni pezzo è stato incorniciato ma già attendono altri acquerelli ed io aspetto solo di ricevere la carta nuova comprata poco fa.

Inoltre penso che prossimamente scriverò un breve post sui fondamentali dell'acquerello ( carta -colori-materiali ) e vi mostrerò come e perché le schede sul colore possano fungere da ottima base per realizzare un buon acquerello sfruttando anche solo la forza del colore stesso.

Alcuni di voi, infatti, hanno espresso dubbi sul fatto di poter dipingere un bel cielo di nuvole bianche o in tempesta se non si è in grado di disegnare ma in questo vorrei rassicurarvi:
il colore ha una sua forza espressiva potente che va oltre il disegno e che può essere sfruttata anche senza rudimenti di prospettiva o anatomia, soprattutto se parliamo di pittura di paesaggio.

Difatti ,per cominciare, può bastare la buona osservazione di una foto semplice ,con soli alberi e montagne, e la riproduzione su carta dell'orizzonte e degli ingombri senza troppi dettagli.
Il resto lo faranno la vostra pazienza e lo studio del colore ,a patto che sappiate tenerlo vivo e lucente.

Un abbraccio e alla prossima challenge :)

2 commenti:

Ciao :)
Sembra che blogger abbia risolto il problema relativo ai commenti, perciò lascia pure il tuo se ti fa piacere. A presto e grazie :)