27 aprile 2015

Il mestiere dell'illustratore: i viaggi di lavoro .

Questo post parla di viaggi, di quelli che iniziano come promozione del proprio lavoro d'illustratore e che finiscono, un po' come tutti i viaggi, per essere avventure dentro nuovi se stessi .

Mettetevi comodi perché penso sarà un lungo racconto :)

Era Gennaio 2015 ed io scrivevo alla mia agenzia (londinese) in merito ad alcune preoccupazioni riguardanti il lavoro.
Tutto era sempre andato più che bene. 
Avevamo lavorato molto e, nonostante le mille fatiche di questo mestiere, avevo sempre ricevuto il supporto ed il ritorno di cui necessitavo. 
In quel momento però sentivo che qualcosa non girava come doveva, che non disegnavo più con amore da quasi un anno e che dovevo chiedere e preoccuparmi ,una volta in più ,del mio lavoro .

In sostanza, come avvertivo già da mesi ,qualcosa stava cambiando in me e di conseguenza nel mio portfolio e dovevo muovermi in qualche altro modo che non fosse solo l'invio di nuovo materiale o la produzione di libri.

Non sapevo cosa fare ed ero piuttosto confusa però mica potevo star lì con le mani in mano !
Io poi proprio non riesco mai a stare senza far nulla, in generale, quindi figuratevi in quel frangente .

Così ho scritto una mail-papiro all'agenzia ed ho atteso un po'.
In realtà ho atteso un bel po' e questo mi ha stranita perché non era mai accaduto prima.
Infine ho ricevuto una lunga e dettagliata risposta dalla quale capivo che l'agenzia si stava espandendo e che quindi c'era in ballo più di quanto io credessi.

Quel che mi ha stupita più di tutto però è stata la risposta alla mia domanda riguardo a quel che dovevo fare poiché il mio agente mi disse semplicemente : "you should come" (a Londra, ovviamente).

Cosa? 
C'era stato pochissimo lavoro/guadagno ed io dovevo spendere per andare in una delle città più care ?
Nel 2015 ,in cui tutto si fa tramite email, web, social e via dicendo, dovevo davvero prendere su il portfolio e volare fin là per alcuni giorni ?

Mi spiace dirlo ma, per quanto esterofila ed aperta di vedute cerco di essere, in quel momento di ansia mi sono lasciata frenare da un ragionamento tipicamente italiano pensando più alla spesa che al guadagno effettivo (e su questo tornerò a fine post).

Insomma ,lì per lì, mi pareva abbastanza assurdo andare ma ... era l'unica soluzione. 
Non si poteva fare altrimenti, bisognava muoversi per smuovere le cose e così è stato.

Ci siamo organizzati ,l'agenzia mi ha fissato diversi appuntamenti con editori inglesi ed io mi sono ritrovata nella terra del tea una domenica pomeriggio di metà Aprile, a mangiare qualcosa in un Pret ,con tutti i miei dubbi e le mie domande.





















Fortunatamente ho avuto delle amiche ad accogliermi e molta della tensione si è sciolta in una cena con tanti sorrisi ma nei giorni seguenti avrei dovuto davvero darmi da fare per trovare risposta a tutte le questioni che non mi facevano dormire.

Così ,nei giorni successivi, accompagnata da un sole splendente, ho preso la metro, la cartina di Londra ed il mio book e sono andata a fare i vari colloqui.





















Una mezza giornata è stata spesa anche ad Oxford ,dove ho fortunatamente ritagliato del tempo per pranzare e discutere del portfolio al sole .

















Onestamente devo dire che quel "you should come" non poteva essere più vero e più essenziale.

Nel giro di 5 gg fuori casa ho ricevuto un mare di utilissimi feedbacks che mai avrei pensato, sia in termini di lavoro che in termini di ritorno emotivo/personale.
Poter parlare a tavolino con gli art director di diverse grandi case editrici mi ha dato modo di comprendere il perché ed il percome di stili, linguaggi, colori e forme su cui lavorare per creare un (doppio) portfolio adeguato al mercato senza dover sacrificare totalmente la mia personalità .

Ho usato il termine "doppio" poiché ora, accanto al mio portfolio europeo ,"più classico e del cuore", ne nascerà uno più vicino alle richieste editoriali UK e USA nell'intento di ampliare il flusso di lavoro.

Devo ammettere che inizialmente questa idea non mi piaceva affatto ma solo perché la vedevo nell'errata prospettiva di dover totalmente stravolgere il mio modo di lavorare. 
In realtà, parlando con calma, chiedendo dettaglio per dettaglio e con le tavole sotto al naso, ho capito che non si tratta di buttare tutto quel che sono ma semplicemente di ... indovinate ? 
adeguarlo ai tempi. 
In sostanza ,come ciclicamente accade, bisogna rinnovarsi :)
(cosa che ,in parte, era già venuta fuori alla fiera di Bologna).

Non è una novità ed io avvertivo questa cosa sulla mia pelle da circa 2 anni ,solo che non sapevo tradurla da sola in effettive possibilità lavorative. Avevo bisogno di una mano da parte di qualcuno che vive più di me la realtà editoriale estera.

Per questo ,alla fine di tutto, devo dire che l'agenzia ha saputo vedere davvero lontano, e ben oltre le mie preoccupazioni, dandomi l'opportunità di alzarmi dalla scrivania e tuffarmi direttamente nella realtà tutta nuova della fucina londinese ricca di ogni che .

E qui torno alla mia precedente considerazione riguardo al ragionamento del guadagno .
Purtroppo, vivendo da sempre nella realtà italiana ,noi tendiamo a pensare che si guadagni solo lavorando. Ora, è certamente vero che il guadagno viene dal lavoro ma ,nel nostro mestiere, si dovrebbe sempre tener presente che l'investimento serve altrettanto.

Se ci pensate si studia ,si frequentano corsi, workshop, seminari, si comprano manuali e libri, si acquistano materiali per lavorare meglio e per essere aggiornati. 
Si va alle fiere ,si imparano più lingue per poter avere più opportunità lavorative ,si studiano libri direttamente in inglese (perché cavolo, altrimenti noi non li abbiamo!) e quindi perché non fare anche un viaggio di lavoro ? :)

Mio padre ha sempre viaggiato per il suo lavoro in proprio ed alla mia famiglia pare così naturale. Perché a me no ?
Semplicemente perché l'era di internet ci fa credere che il contatto diretto non sia necessario .Ma non è così!
Avere qualche ora ,o anche solo 20 minuti, per chiedere di persona ad un editore cosa ne pensa del vostro uso del colore in termini di mercato è un'esperienza che arricchisce molto in un tempo brevissimo.

Quindi ,se capita o se la vostra agenzia è così lungimirante da suggerirvelo e disponibile a sostenervi nei colloqui , è da fare assolutamente. 
Anche a costo di spendere = investire del denaro (tanto) che tenevate da parte.

In fin dei conti, se ci pensate, quando partite per una vacanza è la stessa cosa.
Spendete ,o meglio investite, per guadagnare energia, per arricchire la mente e lo spirito, no ? :)

Ecco, io sono stata molto fortunata perché ,oltre ad andare ai colloqui, pianificare del nuovo lavoro, immergermi nelle librerie estere e riempire il cervello di nuovi dati ,ho potuto anche incontrare amiche che vivono a Londra e scambiare con loro parole ,passeggiate ,sorrisi, abbracci ed emozioni.

Londra offre dei parchi bellissimi in cui rilassare lo spirito e condividere questa cosa con affetti ed amici è un privilegio .



































E' un qualcosa da non sottovalutare mai perché siamo esseri umani e ,quando viaggiamo, lo facciamo anche dentro noi stessi attraverso gli altri e le loro esperienze.

Ci rendiamo conto di quanto le nostre problematiche siano "ridimensionabili ed affrontabili" ,di quanto sia il nostro valore umano e di quanto sia vera o meno la nostra determinazione nell'inseguire un sogno .
Inoltre, e non smetterò mai di dirlo, esperienze come questa fanno capire quanto il "saper disegnare" sia davvero solo uno degli ultimi elementi necessari per diventare illustratore.

Questi pochi giorni sono stati molto faticosi ma anche profondamente belli.
Io dovevo proprio partire ,sfinirmi, correre e confrontarmi con le mie ansie per vederle poi dissolversi in una nuova dimensione di me , felice e pronta al nuovo :) 

Inoltre, siccome ho una predilezione per la cultura celtica, fra le varie corse londinesi ne ho fatta una di un giorno ,fuori porta, serrata ma meravigliosa.
Ho attraversato la gialla campagna inglese in treno :) 


















per raggiungere Salisbury 


























e vedere Stonehenge 


















Ecco lì tutto si è portato in pari ed ho nuovamente percepito l'energia della Terra che positivamente mi accompagna verso questo nuovo cammino .

Che dire se non benvenuto cambiamento e grazie karma !

Salutandovi ora vi presento anche la nuova piccolina di casa che è con noi da Febbraio.
Si chiama Gwenn, che in bretone significa bianco, sacro e puro.

















E' arrivata per aiutarmi a superare la perdita della nostra dolce Ginger che ,a suo modo, andandosene , ha chiuso un altro cerchio e mi ha spinta a guardare la nuova me ,rinata in questi ultimi tre anni.

Gli animali sono parte di noi ed io riesco solo ora a rendervi partecipi qui di questo evento così profondo poiché ci sono creature estremamente piccole ma che sanno dare tutto il cuore.
E così è stata Gingerina .

Ora buon lavoro a tutti e via verso le prossime novità  :)
E pensateci bene se vi capita il dubbio: viaggiare apre sempre la mente .
Quindi considerate la cosa come fattibile anche se le possibilità economiche vi paiono poche. 
So che è dura ma il ritorno è immenso, non solo lavorativamente parlando.

8 commenti:

  1. Ho letto il tuo bellissimo post nella breve pausa pranzo e devo dire che torno a lavoro contagiata dal tuo rinnovato entusiasmo!!! Sorrisi ed un enorme in bocca al lupo per quello che sarà

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    1. Grazie mille cara :)
      felice d'averti contagiata ^^ e buon pomeriggio!

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  2. Che bello sentirti dire queste cose! Sei una persona molto recettiva per cui riesci a cogliere la giusta positività da ogni esperienza ;-)
    Mi spiace non essere stata con te più a lungo, ma chissà... magari la prossima volta scendo io a Torino :-)

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    1. Oh quanto mi manca già passeggiare con voi, anche con la tua piccolina pelosetta ^^ Non ti ringrazierò mai abbastanza per la compagnia che hai regalato a mia mamma, davvero. Era entusiasta del giro che le hai fatto fare ad Hampstead.
      Sicuramente fatti viva se scendi ! io tornerò di certo, non a breve ma tornerò. Londra è frenetica e ho odiato dover pranzare con i minuti contati e spero la prox volta di avere più tempo per stare insieme e senza essere troppo sfinita ;)

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  3. Quanto è bello questo cambiamento Simo! :-)
    Ho letto tutto il tuo post ed è stato un po' come viaggiare con te....dentro i colori, le sensazioni, le emozioni....attraverso la tua scrittura! grazie!

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    1. Cara che sei :) ,grazie a te per essere passata a leggere!

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  4. Ciao Simo! Bellissimo il tuo post! É arrivato in un momento in cui avevo bisogno di leggerlo! Quanta strada hai fatto da quando ci siamo conosciute a Venezia! E quanta ne farai ancora ! ...e spero anche io :). Un caro abbraccio

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    1. ciao Cristina ! Quanto tempo è passato da quel workshop !
      Ti ringrazio ,anche per essere passata di qui a leggere :)
      Sono felice per il tempismo di questo post e sicuramente anche tu farai ancora tanta strada, basta volerlo ed impegnarsi tanto.
      Un abbraccio grande a te.

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Ciao :)
Sembra che blogger abbia risolto il problema relativo ai commenti, perciò lascia pure il tuo se ti fa piacere. A presto e grazie :)