1 maggio 2018

La magia di Beltane ed i suoi doni

La festa di Beltane, come tutte le feste celtiche, è iniziata "prima", ieri sera, alla sua vigilia, ed ancora prosegue oggi in questo Primo giorno di Maggio.
Sulla festa in sé, come già detto in precedenza, trovate un post qui, e siccome preferisco non ripetere le cose in egual maniera, oggi, per festeggiare, vi lascio un dono in tema con la festa stessa piuttosto che dilungarmi ulteriormente su di lei.











Beltane è il momento dell'abbondanza, della gioia e della celebrazione, ed è quel magico attimo che segna l'inizio di ciò che sarà poi il trionfo estivo. Perciò è anche un momento in cui soffermarsi e godere dell'energia della Terra che   esplode in tutto il suo verde splendore grazie al Matrimonio sacro fra Maponos e la Fanciulla dei  Fiori.
E siccome proprio l'unione dei due, così come l'unione del maschile e del femminile presente in ciascuno ed in ogni cosa, è il punto centrale di tale festività, ho pensato di donarvi questo racconto che, a mio parere, molto si lega a tale incontro.

Leggetelo con il cuore ma anche con l'anima e poi pensateci su riflettendo con voi stessi, affinché le vostre due parti imparino a collaborare andando una incontro all'altra.

Buona lettura e felice Primo giorno di Maggio.















Su di un'isola persa nell'Oceano viveva una giovane donna, sui trent'anni, molto abile nel lavorare il legno.
Si chiamava Kavanez e l'amore che metteva nello svolgere il suo lavoro la rendeva agli occhi di tutti una sorta di creatura fatata, quasi senza tempo.
L'isola sulla quale abitava Kavanez era governata da un re molto vecchio e saggio, che amava profondamente il mare, e che spesso si abbandonava al largo per trascorrere ore in solitaria navigazione.

Come tutti i re di mare, Kylian possedeva molte imbarcazioni ma una sola era la sua preferita, quella che aveva ereditato dai suoi antenati e che le mani di un qualche antico e sconosciuto artista avevano decorato con statue lignee quasi cento anni prima.
Si trattava di un'imbarcazione molto particolare poiché le statue che l'adornavano raffiguravano sei giovani uomini, tre su ogni lato, nell'atto di trattenersi ai bordi della barca con le mani e di poggiare i piedi sui suoi fianchi ripiegando le ginocchia verso il petto.
A vedersi erano meravigliosi e sembravano tenere la barca in perfetto equilibrio.
I tratti dei visi erano fini e differenti per ciascun uomo ma tutti avevano il capo rasato. 
I piedi ed il petto erano nudi mentre le gambe indossavano braghe, bianche a righe rosse, lunghe alle ginocchia e fermate in vita da corde intrecciate con nodi che solo le genti di mare sapevano realizzare.

Kylian amava davvero molto quella barca ma nel tempo, con il compito di proteggere le statue dalla salsedine dell'acqua, mani di vernici colorate avevano tramutato la pelle degli uomini un uno strato scuro e lucido che al re non piaceva più.
Lui avrebbe voluto vedere nuovamente il legno del suo colore naturale, vivo, e possibilmente rimuovere la patina lucida che poco si addiceva alla pelle umana dei suoi sei compagni di navigazione e così, mentre osservava le bellissime e preziose finiture delle sue statue, si chiese chi mai avrebbe potuto svolgere tale compito senza rovinarle.

In quello stesso istante si ricordò di Kavanez e ripetendosi nella mente che sarebbe stata la scelta perfetta chiamò un aiutante affinché rimuovesse dalla barca la prima delle sei statue.

L'uomo di quercia, poiché quello era il legno usato dall'artista secoli prima, fu quindi portato nel laboratorio di Kavanez, dove venne poggiato su di un lungo tavolo vuoto affinché lei potesse osservarlo da vicino e decidere il da farsi.
Lo strato di vernice era piuttosto resistente e la donna capì subito che la lavorazione avrebbe richiesto molto del suo tempo, sottraendolo perciò ad altri progetti già avviati, ma nonostante questo fu felice di rispondere al re che si sarebbe occupata molto volentieri della statua e che lo avrebbe fatto secondo le sue migliori possibilità se solo lui non avesse avuto fretta.

Per quanto a Kylian spiacesse non poter utilizzare la sua barca preferita, acconsentì con un caldo sorriso ed affidò il suo uomo di quercia alle mani di Kavanez con grande fiducia, ben sapendo che ella avrebbe svolto un ottimo lavoro.

Kavanez iniziò così a passare delicatamente le sue mani sulla statua, dapprima toccandola solo con la pelle nuda, per cogliere i punti in cui potevano presentarsi crepe, spine o sbucciature, e poi utilizzando qualcosa che ai nostri occhi di oggi sarebbe sembrata una carta vetrata finissima.
Certamente, per togliere lo strato di vernice più spesso ed esterno, Kavanez sapeva di dover usare qualcosa dalla grana di sabbia e vetro più spessa ma era come se dentro di lei una voce le dicesse di procedere con estrema delicatezza, poiché quel che toccava era un corpo di legno e quindi, a suo modo, vivo.

Con infinita leggerezza, quindi, la donna lavorò sulla statua facendovi scorrere le mani avanti e indietro più volte rispettando ogni più minuto dettaglio per non alterarne i tratti.
Finissima polvere di vernice si diffuse nell'aria per mesi, finché un giorno il legno affiorò sotto le mani di Kavanez in tutta la sua naturalezza e lei prese a ripulirlo a mani nude, lentamente e con una grazia che ricordava la delicatezza della neve che cade.

A tratti si fermava e guardava l'uomo, come per accertarsi di non averlo ferito, e lui pareva a sua volta ricambiare lo sguardo. 
V'erano momenti in cui lei avrebbe giurato di sentirlo parlare con gli occhi che, pieni di un amore incredibile per una statua, sembravano sussurrarle "Ti amo moltissimo. Quanto vorrei, quanto vorrei poter essere vivo e restituire a te quel che così teneramente stai facendo a me".
Così Kavanez si fermava e lo guardava ancora e con stupore e meraviglia vedeva gli occhi dell'uomo vibrare d'energia come se fossero la sua vera voce, quella dell'anima, che le parlava, mentre lei terminava di ripulirlo dalla polvere e lo riportava a tutto il suo splendore di vivo legno naturale.

Fu così che il giorno successivo Kylian tornò per controllare il lavoro e ,complimentandosi gioiosamente con la donna per aver saputo mantenere inalterata l'originale bellezza della statua, chiese che questa fosse portata in un altro luogo per una nuova lavorazione, molto più leggera ma che l'avrebbe comunque protetta dall'acqua marina.

Due uomini sollevarono allora la statua dal tavolo e fecero per poggiarla per terra, poco lontano da Kavanez, ma qualcosa accadde in quel momento ed il tempo rallentò, quasi fosse un lungo istante eterno.

Gli occhi di Kavanez incrociarono ancora una volta quelli dell'uomo e poi lei lo vide.
Quell'uomo un tempo di quercia, seppure con una fatica incommensurabile e nell'intento di tornare da lei, distendeva piano le gambe per poggiare i piedi al suolo e reggersi su se stesso.
L'amore per Kavanez e la dedizione, altrettanto amorevole, che ella aveva messo nel suo compito l'avevano tramutato in un essere umano, in carne ed ossa ed ora lui la guardava con infinita riconoscenza e commozione.  
  
Fine.











Quello che avete appena letto è in realtà il racconto di un sogno notturno che ho fatto circa un mese fa ed al quale ho qui aggiunto i nomi dei personaggi.
Ho deciso di narrarlo così non tanto per far conoscere al mondo i sogni che faccio io, dato che sicuramente non sono l'unica su questa Terra a sognare, ma piuttosto per il piacere della condivisione, poiché credo che questa epoca ne abbia bisogno, più di prima, per rendersi conto di quanta meraviglia la psiche umana e l'anima siano in grado di comunicare se solo diamo loro il modo di farlo.

I sogni sanno essere una grande fonte, anche quando paiono incubi che ci svegliano di soprassalto, ed io li trovo molto preziosi. Chissà, un giorno forse ve ne racconterò un altro, anch'esso particolare e ricco come questo. Intanto spero che almeno un po' d'odore di salso e polvere di legno vi abbiano solleticato il naso, oltre che il cuore :)
Una persona alla quale l'ho raccontato mi ha suggerito di disegnarlo ma io sento che preferisco scriverne, così come ho fatto. Almeno per ora.
Però sappiate che, in caso aveste voglia di raffigurarlo voi, io sarò molto felice di vedere quel che nasce dalle vostre mani.
Ultimamente ci metto molto più tempo del solito a rispondere ai msg o alle email, poiché sto vivendo un periodo di raccoglimento più profondo, quasi una sorta di gestazione di me stessa, ma leggo e guardo con piacere tutto ciò che giunge, poiché so che non arriva a caso e che fa parte di questo bellissimo, seppure piuttosto faticoso, percorso di vita che ho iniziato mesi fa, credo verso Ottobre.

Ancora una felice festa di Beltane a tutti voi, con l'augurio che maschile e femminile s'incontrino e che ascoltiate le vostre più luminose profondità affinché la vita si arricchisca di abbondanza e d'amore.

A presto :)

2 commenti:

  1. È meraviglioso questo sogno che hai fatto! Grazie per averlo condiviso, sei magica! :-*

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    1. Grazie Cri :) In questi mesi ho collezionato cosí tanti sogni da scriverci un libro intero ed il bello è che anche i più bui mi hanno lasciato indizi preziosi. La magia, in realtà, è in tutti noi <3 Io l'avevo già da bambina, me lo ricordo bene ^^ Abbraccio !

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Ciao :)
Sembra che blogger abbia risolto il problema relativo ai commenti, perciò lascia pure il tuo se ti fa piacere. A presto e grazie :)