20 gennaio 2016

Un amour de Bretagne- Aout 2015

Finalmente tutti i vari ritagli di tempo mi hanno dato la possibilità di raccontare il nostro giro estivo del 2015 , spero vi piaccia e vi sia d'ispirazione.














Perdonate se a volte vedrete foto o testo non allineati ma Blogger ha deciso da solo come posizionarli ed io, dopo mille correzioni inutili, ho deciso di accontentarlo.
Inoltre vi avviso, quest'anno la Canon ha funzionato a singhiozzo e sono ricorsa all'Ipad ed alle foto da cellulare quindi portate pazienza per la bassa risoluzione.
Ho anche preso qualcosa dal web per colmare le mancanze ;)

Da diversi anni Mr Baggins desiderava vedere Mont Saint Michel ed io volevo tornarci per vedere l'accesso nuovo ,così ho studiato un itinerario che lo comprendesse.
Di prevalenza però si tratta di una vacanza volta alla scoperta di angolini caratteristici in zone che avevamo già toccato in precedenza e di cui amavamo molto la posizione.












Ormai difatti tendiamo sempre più alle "vacanze dettaglio" con l'intento di trovare una zona sulla costa in cui poter affittare una casa base nei prossimi anni.
Ora che vi ho svelato il segreto possiamo iniziare ma prima vi invito a leggere l'introduzione al viaggio QUI.
In quel post ho cercato di condensare le emozioni e di riassumere lo spirito che sempre accompagna i nostri giri in Bretagna perché i viaggi, per me, sono principalmente emotivi.

Personalmente, amo vivere la Bretagna con il cuore prima ancora che con gli occhi :)

Et voilà, c'est parti !

Il primo paesino che visitiamo si chiama Saint Briac ed è illuminato da un sole lucente.
In realtà questa estate così calda ha regalato alla Bretagna temperature davvero alte ed accompagnate da un vento che ,a tratti, faticava a smorzare l'afa.
E' stato un evento eccezionale ed i nostri nasi si sono bruciati più del solito.
Ad ogni modo mai dare per scontato il sole bretone poiché abbronza anche quando il cielo è coperto.

St. Briac ,poco conosciuto dai turisti italiani, si rivela invece un angolo magnifico ed una località di mare molto apprezzata dai bretoni.
Noi giriamo tutto il giorno godendo anche del fatto di non sentire mai una sola parola nella nostra lingua, cosa che non ci era mai capitata in altri luoghi :)














Il paese è un gioiellino.
Decorato, pulito e tenuto al meglio seppure nella sua semplicità.
Ci sono molte dimore signorili con bei giardini ,quasi vecchie ville familiari con torrette e finestre ad arco che guardano il mare.
L'impatto visivo è molto forte e viene da pensare ancora una volta a quanto sia differente la qualità della vita in certi luoghi. Non tanto per le possibilità economiche, anche se certe case fanno pensare il contrario, quanto più per la semplicità che si respira.

Fosse per me avrei fotografato tutte le porte e le finestre ma per amore della privacy ho scattato giusto qualcosa per farvi venire voglia di fare i bagagli.
























Il nostro giro inizia al mattino ed è domenica, per le strade c'è poca gente e si passeggia in tranquillità.
Le ortensie crescono a cespugli in ogni angolo e la luce è più brillante che mai.
Le campane della chiesa suonano a festa ed un'anziana signora si rivolge a me in francese per invitarci a seguire la gente su un'altura poco più in là.
E' giornata di Pardon ed il prete benedice il mare dicendo messa all'aperto, su di prato che si affaccia proprio sul porticciolo.











Dire che l'atmosfera è magnifica è riduttivo.
Si sta talmente bene che ci fermiamo un po' a seguire la messa, più per l'impatto emotivo che altro.
Il panorama è talmente bello nella sua estrema semplicità che vien voglia di fermarsi lì per tutta la vacanza.

Grazie ad una brochure riesco a rubare anche una foto dall'alto, così potete vedere l'intero paese che si snoda intorno alla costa :














Noi visitiamo tutto l'interno ,partendo da destra, e poi scendiamo lungo la spiaggia fino a raggiungere il castello.
Fa proprio caldo ed è quasi ora di pranzo , soffia un leggero vento fresco ma il sole picchia così tanto che approfittiamo di una piccola radura verde per rinfrescarci.
Così scegliamo una panchina sotto gli alberi e ci godiamo il mare.
La bellezza delle piccole spiagge nei dintorni di St Briac è proprio da sogno.
Poca gente, tanto spazio, cielo blu e mare verde che riflette la vegetazione, vero polmone di questa terra che io amo molto.















La mia curiosità m'impedisce di star ferma troppo a lungo e così mi perdo in una passeggiata fra gli alberi attratta da una cappella nel verde.
E' abbandonata e chiusa ma proprio per questo ancor più affascinante.












La palette dei colori di questa giornata pare finta ed il mare cambia ancora tonalità man mano che ci si avvicina alle rocce.










St Briac è davvero un angolo incantevole, un'altra piccola perla della costa bretone che vi invito a visitare se desiderate perdervi nella tranquillità del mare pur godendo della bellezza delle dimore tipicamente marine ed anche un po' signorili.

Noi pranziamo al sacco, con baguette sulla spiaggia , e poi puntiamo ad un altro posto in cui passare il pomeriggio che si sta rivelando quasi afoso.

Poco distante da St Briac c'è Saint Lunaire ,battutissimo per le sue spiagge infinite .

Trovare parcheggio in questa assolata domenica pomeriggio si rivela un'impresa.
Lungo la costa ci sono macchine parcheggiate ovunque sia permesso, perché ricordate che siete sempre in Bretagna del nord ed il senso civico è alto, e tutti scendono dalle scogliere per andare in spiaggia.

Fa seriamente caldo, da colpo di calore. Ed io ho scordato il cappellino a casa.
Passeggiamo sul lungo mare cercando il fresco ma è inutile, solo l'ombra può dare ristoro .
Così riprendiamo fiato in un angolino riparato ma ,come sempre, la mia voglia d'esplorare ha il sopravvento.
Dopo poco trascino Mr Baggins su per un pendio di scale in legno fissate nel terreno e percorriamo insieme un tratto nascosto dagli arbusti.
C'è un forte odore di pini ed il caldo che sale dal terreno nonostante l'ombra mi suggerisce che stiamo salendo parecchio .
E' così infatti e ,dopo qualche minuto, spuntiamo in cima alla scogliera che guarda la spiaggia.
La testa ora è rovente ,siamo sotto al sole delle 15:00 e pare di stare nel Far West perché il vento si percepisce appena.
Cara estate afosa che credevamo di aver lasciato a Torino... ora sei tutta qui ed i bretoni, non proprio avvezzi, hanno la lingua a penzoloni peggio di noi :)

Io guardo Mr Baggins con occhi imploranti , voglio scendere a mettere i piedi in acqua o presto morirò sfiancata dal caldo.
Così ci sistemiamo gli zaini sulle spalle e scendiamo la scogliera a piedi, saltando di roccia in roccia.

In condizioni normali penso che non sarei mai scesa ma il cervello non ragiona più, vuole solo il fresco. Così m'improvviso freeclimber al contrario e scendo veloce nonostante le mie scarpette che sono tutto ma non da trekking.

Finalmente l'arrivo, prima sulla sabbia e poi nell'acqua a piedi nudi.
Una goduria.
Pare un altro mondo , il paradiso :)
Talmente contenti delle nostra prodezza e del frescolino ci facciamo a piedi tutto il bagnasciuga per un paio di volte, incuranti di ogni cosa.










La foto non rende giustizia ma forse potete avere una stima della grandezza grazie alla dimensione delle persone.
Sono davvero chilometri. Sotto un sole cocente ,smorzato dall'aria dell'oceano e che a sera farà sentire i suoi effetti con scottature dalle orecchie in giù :)




















Insomma, la spiaggia di St Lunaire vale proprio la pena.
E' profondissima e talmente grande che crederete sempre di essere soli .
Ha un bel lungo mare ,con panchine ed una strada ciclabile poco lontana dal centro del paese.

Per noi è solo inizio vacanza e siamo già belli arrostiti.
In serata torniamo in hotel ma prima passiamo comprare un doposole ,che ne abbiamo davvero bisogno.

Il giorno seguente decidiamo di esplorare Erquy ed i suoi dintorni.












Lo scorso anno avevamo visto la costa un po' di passaggio ma io me ero innamorata subito, così ritorniamo a far respirare il cuore.














Anche oggi il sole caldo ci accompagna e gironzoliamo per il paese prima di pranzo.
Caratteristico ma forse un po' troppo turistico per i nostri gusti.
Ad ogni modo gradevole e pieno di cose buonissime da mangiare ,praticamente ad ogni angolo.
























Noi scegliamo la spiaggia, affollata solo dagli uccelli che si appostano di continuo per rubarci il pranzo.
Sul serio, è così.
Ci sono gabbiani grandi come galline pronti a tutto pur di portarvi via il panino dalle mani.
In realtà è molto divertente ma fate attenzione alle dita perché io ci ho quasi rimesso un indice per via di un becco goloso e senza paura :)














Sostiamo in spiaggia per un'oretta al sole.
Fa frescolino ed io mi appisolo con l'Ipod in un orecchio ed il rumore delle onde nell'altro.
Non è un vero e proprio sonno perché nn voglio abbandonare i sensi e perdermi il cielo che pian piano si chiude sulla mia testa.
E' uno spettacolo magico.

Sentire la pelle che leggermente si raffredda perché una nuvola ha coperto il sole, percepire una leggerissima umidità che fa stringere appena nel golfino e tirare a sé i piedi nudi perché la sabbia ha perso improvvisamente il suo calore...ecco perché voglio restare sveglia, per vivere tutto ciò che a casa non potrò più e che mi mancherà tantissimo.

In meno di un'ora il cielo si copre del tutto e l'aria si fa pesante.
Pare che arrivi un temporale ma non sarà così .
La Bretagna è famosa per i suoi cieli neri e tremendi che poi si squarciano d'azzurro o semplicemente restano sospesi per ore facendovi temere un peggio che mai arriverà.















Il senso d'esplorazione si fa vivo nuovamente e risaliamo in auto alla volta di Dinard, signorile e piena di dimore enormi che ricordano grandi case coloniche.
Tutti si chiedono cosa siano state effettivamente quelle grandi case che ora guardano il mare tramutate in residence con più di 150 stanze.














Il giro del centro è d'obbligo ,anche se lo shopping è solo visivo.
A me piace guardare le vetrine, i vari allestimenti dei negozi e la grafica che li compone.
Siamo pur sempre in Francia ed il gusto decorativo è forte ,soprattutto in ciò che deve attrarre l'occhio .














Grandi cinema si alternano a negozi e portano fino al Casinò, proprio sulla spiaggia.
Dinard dev'essere stata magnifica a suo tempo. Non che ora nn lo sia più ma è diventata turistica e questo smorza un po' l'effetto romantico del paesaggio.
Io però ormai ho sviluppato un senso interiore che tende a selezionare ed a cogliere solo quello che mi prende il cuore :)













Così prendo Mr Baggins per il mignolo e camminiamo per tutto il boulevard Pablo Picasso guardando la spiaggia enorme, profondissima e colorata da una lunghissima fila di tipiche cabine in legno e decorate a righe (foto da Pinterest)




















Fa un caldo afoso inspiegabile. Il cielo pare da nubifragio ma nessuno se ne cura. Anzi, la gente fa il bagno e gira in costume tranquillamente.
In effetti non fa per nulla freddo e ,per la prima volta in anni di giri bretoni, sento l'aria umida e ferma.
La luce è smorzata dalle nuvole ma il verde dei pini brilla comunque.
Dalla punta estrema del boulevard guardiamo il mare che scopre pian piano la spiaggia e ,in lontananza, scorgiamo la città fortificata di Saint Malo.












A sera rientriamo in hotel, ceniamo e pianifichiamo la giornata successiva.

L'idea è di vedere Saint Malo ma perdiamo tempo lungo la strada ed arriviamo verso le 11:00 ed i suoi tre principali parcheggi da circa 400 posti sono già completi .
Proviamo a cercare qualcosa fuori ma troviamo posto decisamente troppo lontano per poi tornare indietro a piedi e quindi rinunciamo.

Sain Malo è una città fortificata molto bella ma anche molto grande e molto visitata, io ci sono stata anni fa e vale veramente la pena ma abbiate cura di arrivare al mattino presto e di parcheggiare appena fuori dal porto.
Così potrete raggiungere le mura a piedi e poi "camminarle" tutte per poter vedere la città e la spiaggia leggermente dall'alto.

Dato che è quasi ora di pranzo ripieghiamo sulle vicinanze e visitiamo la Tour Solidor ,nella Cité d'Alet











Purtroppo la fotocamera cede nuovamente e scatto solo questa foto.
Però vi consiglio di fare un salto perché ha una bella passeggiata sulla spiaggia e ,dall'alto della torre, potete godere di un'ottima vista sulla vicina Saint Malo.
Anche da lontano vi renderete conto della maestosità dei suoi bastioni :)

Inoltre la torre si trova accanto ad un porticciolo molto piccolo e ,come sempre, si tratta di ottime location per foto o anche solo per riflessioni mentre ascoltate il mare andare e venire sulle galets .
Ho trovato sul web questa foto suggestiva ,al tramonto. Meglio, eh ? :)














Il giorno seguente ho una tappa fondamentale ed irripetibile, voglio tornare all' ilot Saint Michel poco distante da Erquy e godermi la marea che scende.
Così ci organizziamo bene per il pranzo al sacco, facciamo alcune compere e alle 11:30 siamo lì.

Il posto migliore per gustarsi lo spettacolo è l'arrivo dal parcheggio vicino al campeggio.
Quindi, se non avete il navigatore , raggiungete il camping e poi oltrepassatelo costeggiando il mare. In pochi minuti sarete al parcheggio dove potrete lasciare l'auto all'asciutto.

Noi arriviamo puntuali perché ho controllato on line gli orari delle maree :)
Alle 12:00 siamo con i piedi sul selciato che scende alla spiaggia ,ancora totalmente nascosta dall'acqua.










Iniziano a scoprirsi i primi sassi e nel giro di 10 minuti intravedo la sabbia bagnata.
Ci sono boe gialle che galleggiano e barche che passano davanti all'isolotto con la chiesa, proprio quello che vogliamo raggiungere a piedi.
Lo spettacolo naturale è meraviglioso e l'acqua si ritira a vista d'occhio mentre la gente si accomoda come noi sui sassi .
Il cielo è coperto ma non fa affatto freddo, anzi. C'è un po' di afa e pochissimo vento.
Verso l'una mangiamo qualcosa sul nostro telo da picnic ed io mi giro dando le spalle al mare.
Lo faccio apposta, voglio finire di mangiare la mia baguette e poi girarmi per vedere quanto ancora si è ritirata l'acqua.
Passano circa venti minuti e compare tutta la spiaggia , con i primi curiosi che già si avviano all'isolotto.













Noi sistemiamo tutto in macchina e ,con le scarpe in mano, facciamo altrettanto.
Alla fine della spiaggia sta spuntando una stradina di sassi rossi e, a breve, sarà completamente asciutta e attraversabile.
Io sto un po' lì sui sassi e nel guardarli affiorare penso nuovamente di assistere ad una magia.
Man mano che l'acqua si allontana emergono piccoli molluschi e colonie di cozze attaccate alle rocce.
Inoltre ci sono splendide conchiglie ,piccolissime ma perfette.
Insomma, qui è pieno di tesori di mare :)
















Ormai la marea è nel suo punto più basso e ci resterà per qualche ora permettendo alle persone di andare e venire in tranquillità . Noi ci mettiamo le scarpe e saliamo sull'isolotto raggiungendo in breve la chiesetta.
Munitevi di scarpe con una buona suola e non andateci in ciabatte.
I sassi non sono per nulla scivolosi o viscidi poiché non ci sono alghe di alcun tipo sull'attraversamento ma rischiate comunque di farvi male o di slogarvi una caviglia.
Per il resto è un percorso facilissimo e difatti ci sono anche tanti anziani che si arrampicano dietro di noi aiutati dai familiari.

Mr Baggins va pianino ,che non vuole rischiare le caviglie che altrimenti poi chi guida per i restanti 2000 km ?
Io invece saltello da un sasso all'altro mentre lui mi guarda terrorizzato.
Ecco ,insomma, io sono così. Quando c'è da vedere qualcosa non mi ferma niente e sono un filino scavezzacollo ,giusto un tantino.
Più che altro il mio cervello si setta su quel che voglio vedere e smette di premurarsi del resto ma va bene anche così. Fino ad ora non mi sono mai fatta niente e anzi, mi sono goduta di più quel che avevo intorno :)

Sulla cima ci attende la chiesetta, piccolissima e preziosa.
Dieci persone dentro e già non ci si muove più ma viene ancora usata per dire messa nelle domeniche in cui la marea lo permette.
Questo gioiellino nasce da una leggenda ,che potete leggere nella foto.
Se invece non sapete il francese ve la racconto io :)
Si narra che San Michele sia riuscito ad attrarre con l'inganno il diavolo e tutta la sua schiera di demoni sulla quella punta di terra per poi colpirne con la spada una parte .
Facendo ciò avrebbe creato l'isola ,imprigionando i diavoli ed uccidendoli tutti liberando così la Bretagna dalla loro presenza pestifera.
Infine, il rosso delle rocce sarebbe dato proprio dal sangue di tutti i diavoli sterminati da San Michele.
Curioso eh ?

Insomma, quale che sia la verità, i bretoni avrebbero poi costruito la chiesa per benedire il luogo e dedicarlo al Santo.











La foto qui sotto è presa dal web, così potete vedere che non mento e che esistono anche le giornate di cielo azzurro :)














Noi ci godiamo il panorama meraviglioso sul mare e poi ci apprestiamo a tornare indietro.
In realtà la marea è scesa ancor più e a tratti la roccia pare lunare per tanto che è nuda e priva di alghe . Fa molto caldo adesso, sono quasi le 16:00 e del vento nemmeno l'ombra .
Risaltellando io e ri-con calma Mr Baggins si torna alla spiaggia ma non prima di aver scattato qualche foto .





















Terminiamo la nostra giornata con un giro a St. Brieuc di cui vediamo il centro con le sue deliziose casette.























Se avete tempo fate un giro che vale sempre la pena.
Ogni paesino bretone ha qualche scorcio di cui innamorarsi, sempre.
Qualche altra foto, un po' di merenda ed alcune compere bio chiudono la nostra giornata.
In serata siamo al Formula1 a goderci un po' di riposo nel verde e a fare il punto delle spese.















La nuova mattina è una goduria per gli occhi e per la pelle, il cielo è completamente blu e fa un bel caldo secco. Così colazione al volo e via nuovamente in macchina , direzione Plérin-sur-Mer et Pointe du Roselier














Un'oretta di viaggio e ci siamo. Il parcheggio è comodo e gratuito e permette di proseguire a piedi lungo la costa o di scendere fino alle spiagge.
In basso ci sono ovunque piccole calette deliziose dove arrostirsi al sole ed in pace, scegliete liberamente e non ve ne pentirete in nessun caso.















Un momentino di pausa per fissare il panorama e non scordarselo più...
e poi via lungo il sentiero nascosto dalla vegetazione, a guardare il mare a strapiombo e tutte le sue splendide sfumature.















Percorriamo un tratto a piedi (mi raccomando sempre scarpe comode e sicure e occhio ai rovi) finché giungiamo ad una casetta privata. In realtà si può tranquillamente proseguire ma noi preferiamo tornare all'auto e scendere in spiaggia con tutte le nostre cose da picnic.
Dieci minuti di macchina e siamo a Martin Plage, una spiaggia piccolina ma deliziosa con ampio parcheggio ,anche per i camper, e dotata di area picnic sotto la pineta.
Il mio stupore è sempre più grande quando incappo in queste cose perché mi rendo conto una volta di più di quanto l'estero sappia valorizzare ogni piccolo angolo.

Questa spiaggia è davvero piccola ma ha un posto di soccorso, un bel bar con terrazza sul mare e servizi igienici con docce e lavapiedi. Tutto funzionante e tutto pulito.

Lo so, è da pazzi raccontare di certe minuzie ma per una spiaggia libera a me pare davvero molto.
Senza contare lo splendido colore dell'acqua che ,vi assicuro, non è affatto ritoccato :)




















Una passeggiata sulla riva in cerca di conchiglie precede il nostro pranzo al sacco, il resto è sabbia fine, costume e crema solare, tutto accompagnato da quiete e suoni di mare.
Ancora una volta la calda estate bretone ci regala una magnifica giornata e noi ne approfittiamo fino a sera.



Il mattino seguente carichiamo la macchina e ripartiamo in direzione Normandia.

Arriviamo giusto al confine fra le due regioni per vedere Mont Saint Michel e per questa tappa scegliamo un BB di tutto rispetto : l'hotel Gué de Beauvoir ,gioiellino sulla baia con vista sul monte.

I prezzi sono totalmente differenti ma anche il servizio e la collocazione.
Per una volta si può fare e noi ce lo concediamo volentieri ,anche per tirare un respiro a metà vacanza.
Difatti, se volete vedere e gustarvi davvero MSM, vi conviene prevedere 2 notti nei pressi altrimenti dovrete fare tutto di corsa e la ressa che c'è non aiuterà di certo.
Noi infatti arriviamo al BB verso le 11:30 e prendiamo la camera. Lasciamo l'auto nel parcheggio interno, gratuito ed immerso nel verde, e facciamo uno dei nostri picnic all'ombra degli alberi.

Fa caldo !
Pant pant!
Un caldo incredibile ed afoso anche qui. Ovviamente inaspettato anche per i bretoni.
Così pisoliamo un po' sul prato ed attendiamo le 15:00 per andare al monte.
Il BB offre un parco bici gratuito ,così noi scegliamo le nostre e pedaliamo lungo i 2 km di ciclabile che costeggiano la baia. Il monte è di fronte noi per tutto il tragitto e mano mano che ci avviciniamo si fa più imponente.


A MSM sono stati fatti dei lavori in questi ultimi anni, per costruire un nuovo accesso al monte e permettere all'alta marea di coprire nuovamente tutto come in passato.
Inutile dire che il risultato è ottimo, sotto tutti i punti di vista.
E' funzionale e dona al luogo una rinnovata serenità nonostante le molte persone che giungono ogni giorno.
Una volta si arrivava sullo spiazzo antistante la biglietteria e si vedevano file di pullman da turismo di ogni colore, per non parlare dell' enorme parcheggio per auto e camper che costeggiava la strada.
Era un delirio, la confusione prima ancora di entrare.
Ora invece c'è una bella passatoia ,sobria ma elegante ,con larghissimi marciapiedi ai lati ,rivestiti di legno, e delicati tiranti in acciaio appena percettibili .
E' una struttura ampia e lunga quasi 1 km ,leggerissima ed in perfetta sintonia con il paesaggio.

La foto che vedete è presa dall'alto del monte e guarda l'entrata.
La passatoia di cui parlavo è quel "ponte" e che termina appunto nello spiazzo dove una volta si poteva parcheggiare. 
Decisamente meglio ora, no?

Al suo imbocco ,perfettamente nascosto alla vista grazie alla vegetazione, c'è il parcheggio a pagamento ( piuttosto caro dato che si paga per l'intera giornata anche se si arriva nel pomeriggio o a sera ). 
Poco distante ci sono le fermate delle navette che portano al monte poiché la passatoia è percorribile solo a piedi o in bici, niente macchine. Le navette si pagano a corsa e sono a scelta, bus oppure calesse :)













Noi abbiamo le bici ,decisamente più economiche del parcheggio ed anche più godibili se anche voi siete persone che amano avere i propri tempi senza dipendere da nessuno.
Pedaliamo pian piano fino al termine della passatoia e poi leghiamo le bici.
In quel punto, quando sale l'alta marea, tutto si copre d'acqua e non è più possibile accedere al monte se non in canoa :)
Lo spiazzo che vedete sotto ,e che vedevate prima dall'alto, viene completamente coperto e l'acqua entra fino alla biglietteria oltre le torrette .
Ricordate che potete comunque percorrere la passatoia ,poiché non verrà mai inondata, ma ovviamente vi sarà impossibile continuare oltre finché l'acqua non sarà scesa.
















Fortunatamente non c'è tanta confusione ,giriamo il borgo di shop in shop e poi usciamo anche sulle merlature bassa per guardare la baia.





















L'immensità dello spazio aperto fa venire voglia di sedersi e meditare .
C'è una pace magnifica ed il vento rinfresca il pomeriggio davvero caldo.
Ci sono gruppi di moderni pellegrini che attraversano a piedi la baia ,ora completamente asciutta, per visitare le isole vicine.
Sembrano puntini nel nulla e l'occhio tende a perdere il fuoco per quanto è grande la distanza.

Insomma, è uno spettacolo per cui vale la pena di sgomitare fra la folla facendo finta che gli shop non esistano e che tutto quel merchandising, uguale e cinese, sia trasparente.

Poco prima di cena rientriamo al BB e ne approfitto per qualche altra foto.











I
l posto è davvero incantevole, ancor più al tramonto.














E' immerso nel verde e c'è tanto spazio dove riposarsi in tranquillità.

















Propone stanze ricavate dall'ex granaio in muratura ma anche alcuni mini bungalow con enormi vetrate, posizionati in cerchio all'interno del giardino privato.
Nell'abitazione principale invece c'è la veranda a vetri dove fare colazione ed il punto d'accoglienza per gli ospiti in arrivo.
Lì, inoltre, abitano i padroni del BB.
Tenete a mente che non c'è ristorante ma in paese ci sono diversi posti dove mangiare qualcosina al volo.

A noi viene data una stanza molto spaziosa nel granaio ,al pian terreno, con bagno privato annesso (anch'esso in muratura ) con servizi e doccia. Così ci sistemiamo ed usciamo per la cena.
La luce è splendida e ne godiamo fino a tardi facendo una passeggiata per il paese.
Ci sono diverse case abbandonate e messe in vendita che sarebbero da acquistare subito data l'ottima posizione. Alcune diverrebbero altri magnifici piccoli BB.

Una in particolare attira la mia attenzione poiché il cancello in legno è aperto e conduce ad un giardino fiorito. Così m'intrufolo per alcune foto e scorgo una famigliola di conigli che ormai dimora lì e che si sposta tranquillamente dentro e fuori dalle finestre.
Appena dietro al giardino si apre la veranda in vetro illuminata dal tramonto in arrivo ed io rimango lì a fissarla come dentro ad un sogno.




















Mr Baggins mi tira la manica riportandomi alla realtà. "Simo vieni a vedere !" ,mi dice con stupore. Io lo raggiungo e stavolta siamo in due a fissare lo spettacolo della baia .
















Sono le 23:00 ed il sole sta tramontando.
















Dietro al BB ,lungo il tratto di ciclabile illuminato dai lampioni, qualche camper si ferma per la notte.
Non è un vero e proprio "punto camper" ma qualcuno azzarda lo stesso la sosta notturna, così da poter godere della vista del monte all'alba.
Ad ogni modo non c'è alcun rumore, sono tutti molto discreti e non ci accorge di nulla.
Noi facciamo ancora un giro e poi rientriamo per la notte.




















Il mattino seguente è molto luminoso e pieno di sole, fuori dalla finestra si sente il cinguettio degli uccelli e ne approfittiamo per una colazione in tutta calma.

Siamo attrezzati e preferiamo farla in giardino per conto nostro, anche perché il sole scalda già che è un piacere ed io mi accomodo sui gradini come fossi a casa mia :)





















Avendo già riservato le bici ieri, raccogliamo lo zaino con il pranzo al sacco e torniamo al monte.
Stavolta vogliamo salire in cima per visitare l'abbazia ed essendo domenica pensiamo sia meglio anticipare per evitare lunghe code.

La giornata è perfetta, e non c'è una nuvola .
In compenso c'è un vento molto forte ed è impossibile restare pettinati .
Qui ,in realtà, io sto tenendo le bici mentre Mr Baggins tiene ferma me :) e so che pare assurdo non fare la fine di Marilyn con la gonna al vento ma tant'è.
La forma di quella gonnellina è favolosa, a prova di vento, ma giuro che soffiava come un matto ^^, da pelle d'oca.




















Insomma, leghiamo le bici ,saliamo i millemila gradini che portano alla chiesa e facciamo pazientemente la coda per entrare.















Salire ancora, oltre i bastioni, è un incanto.
Il panorama è mozzafiato ed indescrivibile è la sensazione di maestosità e pace .
La chiesa ha un bellissimo chiostro e, da un'ala della chiesa ora protetta da un vetro, si vede a strapiombo la baia.












































Raccontare Mont St Michel non è possibile, è da vedere.
Nemmeno le foto rendono giustizia.






















E' maestosa e imponente.
Il vento e la luce creano una magia unica e ,guardare la baia fin dove l'occhio può arrivare ,fa sentire davvero piccoli.



























Pensare che in passato i pellegrini venivano fino qui a piedi fa riflettere su quanto fosse (ed ancora è) forte il credo religioso.
Io ne sono rimasta affascinata e vi consiglio vivamente di non perdere questa tappa.
Se venite con i bimbi dovete abbandonare i passeggini e prepararvi a fare le molte scale. Non è faticoso ma comunque impegnativo, specialmente se fa caldo.
Inoltre la folla diurna nel borgo a volte è davvero molta.
Ci sono moltissimi punti di ristoro e negozi e questo purtroppo smonta un po' la magia e la sacralità del luogo.




















A parte questo però è magnifico e noi perdiamo ancora un po' di tempo nel negozio dell'abbazia, giusto per curiosare .














Infine riprendiamo le bici e torniamo al BB ,per una doccia prima di cena.
















La serata è così luminosa che ,dopo qualche indugio dovuto alla stanchezza, decidiamo di ritornare al monte per cenare lì.
Sono le 20:30 ed il panorama è ancor più bello.












Le ombre lunghe e la poca gente rendono l'atmosfera molto più quieta.
La Canon si spegne nuovamente e pazienza, noi ceniamo al borgo come i signori per poi tornare al BB e cadere in un sonno che, così profondo, non ricordavo da mesi :)

Mont Saint Michel è stato il nostro giro di boa ed ora torniamo verso casa ma con una breve sosta nel Morbihan . Così, il mattino seguente, carichiamo la macchina e scendiamo in direzione di Vannes nella Bretagna del sud.
Lungo la strada ci fermiamo a visitare Rochefort en Terre, un piccolo pesino molto caratteristico ed estremamente curato.
Ricordate che questo posto si visita solo a piedi e quindi tenete conto del parcheggio esterno, a pagamento.


Il borgo è una delizia e ricorda i tipici villaggi francesi che capita di vedere nei film.
E' pieno di verde e fiori ed ogni angolino si presta per qualche foto da cartolina.




Si sente che siamo scesi di parecchio, la giornata è molto afosa e con uno di quei cieli che qualsiasi fotografo detesta perché la luce bianca spegne ogni possibile ombra o contrasto. 
Ad ogni modo facciamo un giro di un'oretta fra i caffè ed i piccoli negozi d'artigianato gustandoci l'atmosfera pittoresca finché non capitiamo vicino ad un panificio.
E' ora di pranzo a stanno sfornando baguette senza sosta, così ne prendiamo due e pranziamo seduti sugli scalini del Municipio mentre ci godiamo ancora qualche scorcio.





















Un po' di pausa e poi proseguiamo in direzione del castello.
Anzi no, prima ci concediamo un dolcetto perché nascosto fra le viuzze c'è un altro forno dal profumo invitante.
Prepara pain d'épices ed altre goloserie ,in continuazione ,e non è possibile oltrepassarlo indifferenti.







































La stessa cosa accade a me con un piccolissimo negozio di cesti e borse di paglia dall'aria vagamente provenzale.
Come resistere ? Semplice, non si può :)



Ne esco dieci minuti dopo con un piccolo bottino e poi finalmente giungiamo al castello.
Il parco intorno è un'oasi verde tranquilla che evoca atmosfere da film e si sente solo il vento frusciare tra gli alberi.




















Passeggiamo con calma, ciascuno lungo il proprio sentiero di ciottoli e con la propria fotocamera.
Perché noi siamo così, ci piace esplorare i posti singolarmente per poi ritrovarci e dirci "cosa c'era di là"  :)
Incontrandoci scopriamo che tutti i sentieri portano al pozzo e che il castello è in realtà un maniero che si affaccia su uno spiazzo decorato con aiuole e siepi.
Sembra quasi un palazzo molto signorile a due piani con le scuderie e con una vista a strapiombo sulle montagne.
O meglio... si vedono i costoni delle montagne ricoperti di verde mentre da questi spuntano rocce appuntite come scaglie di un drago sollevate dalla pelle.
E' uno spettacolo naturale bellissimo ma fa rabbrividire il pensiero di cadere in quelle scarpate perché difficilmente se ne uscirà vivi.
Insomma, questo non sarà un castello come quello di Artù ma si trova comunque in un'ottima posizione di difesa.














Passeggiamo ancora un po' sognando ad occhi aperti .
Chissà chi aveva vissuto lì, cosa si erano dette le signore sedute all'ombra degli alberi o cosa potevano aver visto da quelle finestrelle nelle torrette.
E poi chissà dove portava un tempo quel cancello o cosa poteva nascondere quel bellissimo portone in legno.


































Eh, per noi si è fatto tardi, dobbiamo ancora raggiungere l'hotel ,sistemarci per la cena e pianificare i giri dei giorni seguenti. Così lasciamo Rochefort ed i suoi sogni e ci rechiamo a Vannes per la notte.

A Vannes fa molto caldo, afoso, e pioviggina.
Sfruttiamo il pre cena per fare rifornimento e pianificare il giorno dopo che ci porterà in giro per un tratto di costa.
Il mattino seguente non è granché ed il cielo è coperto, però la temperatura è buona e così ne approfittiamo per visitare tutte le "punte", il Mulino di Pen Castel ed Arzon .




Questo tratto di costa è bello, seppur differente da ciò che abbiamo lasciato a nord.
Sicuramente fa più caldo ma tenete a mente che la zona intorno a Vannes è spesso piovosa ed umida.
Spostandosi sulla costa ,come abbiamo fatto noi oggi, si ha più possibilità di trovare vento e sole ma in questa occasione non è così.

Il cielo rimane coperto per tutto il giorno ma non ci lasciamo abbattere e ci godiamo i paesini sul mare, sempre deliziosi e curati,  e la vegetazione verdissima.

Ci sono palme ovunque ed ancora cespugli giganti di ortensie che decorano i giardini privati, alcuni addirittura in tinta con la casa .
Camminando qui e là mi accosto ad un cancelletto di legno che guarda una veranda.
E' più forte di me ed io mi ritrovo a sbirciare dietro ai vetri gustandomi le decorazioni ,in stile marino, tipiche della regione.

Che dire, qui il mare ha tutto un altro sapore .
Se al nord si sente l'influenza fredda della Manica, qui invece tutto appare più caldo e mediterraneo.
Potrei azzardare che ,climaticamente e ad ora di vegetazione, somigli alla Liguria poiché sempre ventilato e davvero molto lussureggiante. 









In Bretagna è come se si potesse apprezzare un mix meraviglioso di Mediterraneo ed Oceano, come se le coste del Salento fossero accostate ai pini marittimi liguri (o ancora alle foreste trentine) e le spiagge avessero i bagnasciuga profondi della riviera romagnola , il tutto con un'acqua fredda ed un sole secco che brucia la pelle.
Insomma è un posto splendido per vivere il mare se ,di solito, patite l'umido e l'afa.

Ecco, nel sud della Bretagna è tutto più mite ma, generalmente, l'impressione potrebbe essere la stessa appena descritta.

Noi rientriamo a Vannes per la sera ,sperando in un mattino migliore per via del vento che si sta alzando.
Siamo fortunati ed il nuovo giorno è lucente ed azzurro ,pieno di vento e sole caldo!
Locmariaquer è la nostra destinazione, poiché io vorrei approfittare e vedere un'altra parte del Morbihan.
Se cercate il paesino sul Google Maps vi renderete conto che ci troviamo esattamente di fronte a dove eravamo ieri, su un altro spicchio di questo bellissimo golfo che chiude il mare come un abbraccio creando piccoli angoli deliziosi.

Locmariaquer è molto caratteristico e ben tenuto e vale la pena passeggiare lentamente fra le vie del paese godendosi la tranquillità ed il panorama.






Come spesso accade ,ci lasciamo guidare dal naso che ci porta in riva al mare e dalla pancia che reclama il pranzo. Una baguette fresca e farcita da gustare seduti al sole è la miglior ricompensa dopo un paio d'ore di cammino!
I panifici francesi, anche piccoli, non mancano poi di dolci e Mr Baggins decide di provare il Kouign Amann, una botta di burro e zucchero che stende al primo morso.
Però è divino :) e bisogna provarlo almeno una volta.

Carichi di zucchero decidiamo di spostarci fino a Kerpenhir, per vedere un'altra lingua di terra che finisce in mare.
Abituati alle punte del nord, con scogliere a strapiombo e mareggiate, restiamo un po' interdetti dalla pineta in cui ci ritroviamo.


































E' tutto un altro paesaggio , la costa è bassa e lunga e termina in mare come una mano con lunghissime dita poggiate sulla sabbia.
Questa poi è meno fine della sorella del nord e contiene ciottoli ed aghi di pino profumati.
Poco distante ci sono alcuni campeggi e l'insenatura pare adatta per prendere il sole ma non per fare il bagno poiché le rocce spuntano ovunque ed è piuttosto rischioso .
Penso che questo posto potrebbe somigliare ad un cratere lunare con il mare ed una deliziosa pineta :)

Kerpenhir si rivela un buon punto d'osservazione del golfo e di tutta la costa vicina, soprattutto oggi che il cielo è così terso.
Grazie alla tavola in ceramica posta sulla riva si possono identificare tutti i paesini limitrofi e noi riusciamo benissimo a scorgere ad occhio nudo il posto dove siamo stati ieri.
E' buffo pensare quanto sia vicino in linea d'aria e che lungo giro in auto abbiamo invece dovuto fare.


Per noi si conclude qui il giro bretone di questa estate e così in serata torniamo al BB per prepararci al rientro.

L'ultima tappa turistica che ho previsto è Angers, per vedere il castello e l'Arazzo dell'Apocalisse, infine Tours e Digione ci ospiteranno per lo stop finale prima di tornare a Torino ma saranno solo tappe logistiche per smorzare i restanti km.

La mattina ad Angers è nuovamente coperta ed afosa ed il cielo è praticamente bianco, non c'è nemmeno un filo di vento !
Parcheggiamo proprio sotto al castello e raggiungiamo l'entrata costeggiando il muro di cinta.

Angers ha un castello con una fortificazione muraria imponente, le tante torri che corrono tutte intorno sono massicce ,tozze e pesanti e ben poco è rimasto dello stile castellano dell'Alto Medioevo.























All'interno delle mura ,dalla biglietteria, si accede ai giardini, ben curati ,con tanto di sdraio in legno a libero utilizzo ed un piccolo punto ristoro.
L'area è molto grande e si può girare liberamente anche con gli animali.






















Al momento del biglietto si può scegliere se vedere solo l'arazzo (con libero accesso ai giardini ,alla cappella e all'orto) oppure anche il castello.
Noi scegliamo la prima opzione e godiamo di una parte del castello solo da fuori mentre visitiamo il resto. Non abbiamo molto tempo e sapendo già che l'arazzo ci porterà via un'oretta abbondante ne approfitto per fare prima un giro sulle merlature e attraverso l'orto.




















L'orto è molto curato, pieno di erbe aromatiche ,siepi e fiori e si può camminare liberamente al suo interno. E' posto in alto, praticamente all'altezza delle merlature e regala una bella vista sulla città e sulla cattedrale.






Il castello di Angers ricorda uno dei tanti castelli della Loira che abbiamo visto o intravisto rientrando dalla Bretagna verso la Borgogna. E' un castello signorile ed imponente e non è di mio gusto però l'arazzo vale davvero la sosta.
Si trova in una grande sala buia ,costruita appositamente accanto ai giardini, e che ospita anche lo shop.




















L'arazzo è enorme (103 mt di lunghezza per 6,1 di altezza) e pensare che sia stato tessuto a mano fa riflettere parecchio, anche perché ,per un lavoro del genere, è stato realizzato in pochi anni, dal 1373 al 1382.
Durante la rivoluzione francese venne fatto a pezzi per realizzare coperte, stuoini e riparazioni domestiche. Poi, scomparve nel 1782 e fu recuperato solo nel 1848.
Venne restaurato per circa 20 anni e poi restituito alla cattedrale ma, dato che questa non era un luogo adatto per la conservazione dell'arazzo, questo venne trasferito nel vicino di Angers dove si trova ora.
In molti punti è ovviamente rovinato poiché è sfuggito ad incendi, furti ed esposizioni all'aperto, sotto il sole e la pioggia e per questo motivo ora è conservato qui e l'illuminazione è così ben pesata.
Avvicinandosi si possono ammirare i punti ricamati ed i mille dettagli che formano panneggi e decori.
Il colore dei fili è stato cambiato di tono per creare luci ed ombre e persino le cornici sono ricamate.

Inizialmente era composto di 7 pezzi ,per un totale di 140 m, ma ne sono rimasti solo 6 ,ciascuno lungo 23 mt e le scene ,che in totale dovevano essere 90 ,ora sono solo 71.

Per i ricami è stata usata seta ma anche lana, entrambe tinte con colori vegetali.
Quelli meglio conservati sono i rossi ed i blu ma anche alcuni verdi spiccano abbastanza,così come i fili d'oro e d'argento.
















Alla base di uno dei pannelli intravedo una coda di coniglio che s'infila in una tana ,grande quanto un pallone da calcio, e così percorro tutto l'arazzo alla ricerca della testa. La ritrovo più avanti, solitaria in mezzo ai decori floreali, e mi chiedo cosa stia a significare poiché non vi sono altri animali sulla fascia.
Nemmeno la guida ne riporta spiegazione e ancora adesso rimane per me un mistero.











L'arazzo è molto particolare non solo per la sua dimensione e la ricchezza delle scene ma anche perché è decorato in maniera perfetta da entrambi i lati.
In pratica non c'è un dritto o un rovescio del lavoro ed i punti sono perfetti.
La parte esposta al pubblico , considerata "il dritto" per la ovvia lettura delle scene, è fortemente sbiadita ma non lo è affatto il retro che invece conserva tutti i colori originali.

Le foto con flash non sono permesse ma fortunatamente l'Ipad mi concede alcuni scatti e così cerco di cogliere la totalità della sala mentre sediamo sui gradoni posti in fondo , utili per l'osservazione da lontano.
Non so se riuscite a cogliere le proporzioni tra l'arazzo e le persone ma vi assicuro che l'opera è imponente.
Forse è quasi più maestosa dell'Arazzo di Bayeux ,altra opera da vedere in assoluto se si va in Normandia.


Che dire, noi ci soffermiamo ancora un po' ed io penso che le mie tavole A3 non sono davvero nulla in confronto a questo racconto su tela.
Chissà quante mani hanno ricamato e chissà quanta pazienza ha richiesto tutto ciò.
Altro che fare l'illustratore :)

La visita si conclude e così anche le nostre vacanze.
I due gg restanti ci serviranno per rientrare ,come sempre pieni di biscottini al burro e altre delizie che ci aiuteranno a sopportare l'inverno torinese .
La Bretagna mi manca sempre parecchio ma nel tempo sono diventata brava a circondarmi di modi e piccoli oggetti che me la ricordino perciò insomma non è proprio un brutto rientro.

Anzi, non lo è affatto ed io mi godo il clima settembrino sul balcone fintanto che si può.
Nell'attesa che arrivino presto le prossime vacanze :)

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