Cartina alla mano e depliants vari, oggi saliamo per raggiungere la nostra:
-seconda tappa : Auxerre-Fougeres
Sveglia presto, colazione e macchina carica .
Il tempo sembra un po' più clemente, tante nuvole ma niente pioggia.
Altri 400 km ci aspettano per giungere a Fougeres, intervallati da una sosta a Chartres.
Il centro storico di Chartres è sempre delizioso e mille gradini ci portano alla cattedrale. Per fortuna il vento ha spazzato il cielo ed esce il sole.
Qui i lavori di restauro procedono alla grande e pian piano riportano la pietra al suo candido splendore.
Solitamente si pensa alle cattedrali come luoghi bui e soffocanti ma è un'idea totalmente sbagliata.
La pietra nera che vediamo ora è diventata così nello scorrere dei secoli ma in realtà era di un bianco quasi accecante e le vetrate risplendevano di colori luminosi.
Il restauro di Chartres è un esempio che toglie ogni dubbio :
le cattedrali erano ampie e luminosissime e rispecchiavano il significato dell'essenza divina che si aveva nel medioevo.
Anche qui la pace è tantissima e noi ci perdiamo nei lavori minuziosi degli scalpellini per poi cercare con lo sguardo il famoso labirinto sul pavimento.
Scatto tutte le foto appositamente senza flash e il risultato parla da solo.
Quando i lavori di pulizia saranno completi serviranno gli occhiali da sole per guardare le vetrate :)
Giusto qualche ora di sosta e ripartiamo ,in serata siamo a Fougeres, al confine tra Normandia e Bretagna.
Dalla finestra dell' hotel ,posto in alto rispetto alla città ,scorgiamo il sole che inizia a calare.
Sono le 22:30!
Voi avete mai visto un tramonto così tardi?
Gongoliamo :)
Grazie al WiFi (gratuito in tutti i Formule 1) SKYPEiamo con gli amici e le famiglie per renderli partecipi dello splendido cielo stellato e poi ci godiamo gli inattesi fuochi d'artificio.
Il mattino dopo scendiamo in centro a Fougeres per visitare il castello.
Un saliscendi di piccole e strette vie, tra case dai mattoncini scuri e l'aria un po' inglese, ci portano a destinazione.
Il sole brilla e il vento ci regala un cielo azzurro tra i più belli di tutta la vacanza.
Non ci sono molti turisti e così gironzoliamo per i bastioni e le torrette fin dove possibile.
E' quasi tutto accessibile e si gode un panorama splendido sui tetti e sulla grande quantità di verde che circonda il castello.
Lungo le mura ci sono libri e oggetti "magici" e interattivi con cui giocare ,per immaginarsi meglio la vita nel Medioevo. Ovviamente non ce li facciamo scappare :)
Verso l'una completiamo la visita, sostiamo per una baguette "Armoricane" e poi ci infiliamo nei negozietti a caccia di souvenirs celtici.
Ovunque spuntano trolls, folletti che cavalcano rane e lumache,
e fatine dagli occhi taglienti sul dorso di pettirossi.
Immagini di cavalieri, draghi e buffe cartoline . Siamo in zona di confine e quindi c'è un po' di tutto :)
Mr Baggins si perde fra gli anelli con il triskel mentre io faccio i conti con l'indecisione : mica posso comprare TUTTI i libri che mi piacciono!
Inutile. Entrambi non resistiamo e ci portiamo via i primi acquisti fatati .
Il Buffalo Grill ci accoglie per la cena e rapisce le papille gustative di Mr Baggins che già inizia a dimenticare i 1000 km che lo hanno portato fin qui.
Sì, anche lui è entrato nella vacanza :)
La seconda notte a Fougeres ci riposa e ci prepara al tuffo in terra bretone.
La mattina dopo siamo nuovamente in macchina ,lungo la strada che porta a Dinard.
-terza tappa: Fougeres-Dinard (Cancale -Dinan- Fort la Latte-Cap Frehel)
Circa 100 km ci separano dal prossimo hotel a Dinard. Decidiamo, a dispetto del TomTom, di percorrerli quasi tutti lungo la costa per vedere il paesaggio.
Mai presa decisione migliore!
In lontananza scorgiamo Mont Saint Michel e arriviamo fino a Cancale per una breve sosta.
La giornata è nuovamente grigia, le nuvole sono gonfie e scure e il vento gioca con le onde contro le scogliere.
Al contrario di cosa si possa pensare è SPETTACOLARE .
La temperatura è mite ,nonostante tutto ,e la baia ci chiama a camminare un po' tra i gabbiani.
Ci sono gusci di ostriche ovunque, fin nel prato da cui spunta una panchina solitaria.
Il verde è brillante e lo sguardo si perde tra il cielo e il mare.
E' emozionante starsene lì con i piedi nella baia ,a pochi passi dall'acqua della Manica.
La strada e il paese sono solo a pochi passi da noi ma non si sente nulla, solo il rumore del vento e degli uccelli.
Cancale è piccola e si trova proprio su uno spuntone di costa, oltre c'è solo l'acqua.
Le case disseminate qui e là nei prati fanno pensare all'Irlanda ,noi lasciamo correre lo sguardo e i nostri pensieri si fanno più leggeri. Pare che il tempo scorra più piano.
Ci rimettiamo in macchina e raggiungiamo in breve l'hotel; lasciamo le borse e andiamo a Dinan per il pomeriggio .
Dinan è un gioiellino, è la tipica cittadina dalle case a graticcio e dalle stradine di ciottoli.
Inizia a piovere e noi ne approfittiamo per mangiare qualcosa in una brasserie con tanto di cappelli, bandiere bretoni, spesse mura in pietra e scale di legno.
Data l'ora, più che un pranzo sarà una merenda, e io opto per un croque monsieur, un semplice toast.
Ecco...pensavo semplice ma mi arriva questo:
Un toast con formaggio, dentro e fuori, accompagnato da frites e salad.
In pratica quasi ogni cosa ordiniate vi viene servita con patatine e insalata. Spesso poi le patatine sono a volontè! cioè gratuite e senza fine, per la gioia di Mr Baggins :)
(In Provenza ricordo addirittura un suo panino con dentro hamburger e patatine fino a scoppiare).
Visto che siamo in parentesi "ciboalvolo" ci tengo a dire che è inutile ordinare un hamburger in Francia, poichè non vi capiranno MAI. Si dice steak haché. Le frites arriveranno comunque, statene certi.
Le nostre ordinazioni arrivano e sono talmente buone che spariscono subito.
Siamo pronti per il giro del centro storico.
Negozietti straripanti di triskel e terracotte bretoni, fumetti, libri e ancora fate di ogni genere e taglia.
A parte questo aspetto molto commerciale (ma anche tipico) ci godiamo il giro e ci soffermiamo ad ascoltare una dame in costume medievale che suona l'arpa.
Ormai siamo risucchiati dal vortice celtico e quasi non sentiamo più nemmeno la pioggia.
Giornata piena, notte in hotel e via verso le scogliere.
Destinazione di oggi: Cap Frehel, per vedere Fort la Latte e il faro.
Uscendo da Dinard oltrepassiamo un tratto di baia con delle barche ancorate al molo.
La pioggia è forte, il vento pure e ci accostiamo qualche minuto. La marea è alta, a filo del molo, ma ce ne accorgeremo solo al ritorno quando vedremo le stesse barche in secca e la baia asciutta ,completamente a vista.
Uno spettacolo che non si può raccontare, si deve vedere!
La strada sale a curve. Poi ci perdiamo lungo una stradina di campagna che ci porta su uno spuntone di costa.
Siamo a Fort la Latte.
Un breve tratto a piedi tra gli alberi e vediamo il fortino,
poi, improvvisamente, il mare a strapiombo
E' affascinante.
Si sentono le onde sbattere sule rocce e il vento è talmente forte che pare quasi pettinare l'erba folta e lunga .
Piccoli fiori bianchi trapuntano il prato e il rumore del vento ci impedisce di parlare.
Il fortino è stato restaurato più volte e quindi è ben conservato.
Un piccolo ponte levatoio sospeso sulle rocce e sull'acqua sottostante invita ad entrare.
Mr Baggins si "infila"inaspettatamente in una delle mie foto migliori :
Visitiamo tutto l'accessibile e scattiamo tante foto, cercando di cogliere l'emozione del paesaggio.
Giro anche un piccolo video per portare a casa con me il rumore del vento.
Il mare e il cielo sono una cosa sola e io inizio a sentire una stretta al cuore, so già di non voler andare via da lì.
Sì, ho il mal di Bretagna e me ne accorgo subito.
Lungo la scogliera c'è anche un lungo tratto da fare a piedi : "il sentiero dei doganieri". Porta dal fortino fino al faro di Cap Frehel e poi fino alle spiagge.
Purtroppo il vento e la pioggia lo rendono scivoloso e pericoloso, quindi decidiamo di tornare alla macchina.
Nel tardo pomeriggio ,data anche la forte pioggia, gironzoliamo per supermercati alla ricerca di gas e dolcetti bretoni . Dinard è ben fornita :)
Doccia caldissima e poi cena, con un cielo azzurro e un tramonto rosso che sembrano volerci prendere in giro. Va bene, serata romantica con tramonto, ma intanto solo noi sappiamo quanta pioggia abbiamo preso durante il giorno!
Sempre più impariamo ad assecondare il clima bretone estivo così instabile.
Magari per un'ora si sta con il maglione e la giacca, se poi esce il sole si ha bisogno di pantaloncini e canotta. Da 13 gradi a 23 nel giro di niente !
Stanchi, ma con gli occhi pieni di meraviglia, andiamo a dormire.
Domattina si parte per Quimper.
Al prossimo post ;)
Il tempo sembra un po' più clemente, tante nuvole ma niente pioggia.
Altri 400 km ci aspettano per giungere a Fougeres, intervallati da una sosta a Chartres.
Il centro storico di Chartres è sempre delizioso e mille gradini ci portano alla cattedrale. Per fortuna il vento ha spazzato il cielo ed esce il sole.
Qui i lavori di restauro procedono alla grande e pian piano riportano la pietra al suo candido splendore.
Solitamente si pensa alle cattedrali come luoghi bui e soffocanti ma è un'idea totalmente sbagliata.
La pietra nera che vediamo ora è diventata così nello scorrere dei secoli ma in realtà era di un bianco quasi accecante e le vetrate risplendevano di colori luminosi.
Il restauro di Chartres è un esempio che toglie ogni dubbio :
le cattedrali erano ampie e luminosissime e rispecchiavano il significato dell'essenza divina che si aveva nel medioevo.
Anche qui la pace è tantissima e noi ci perdiamo nei lavori minuziosi degli scalpellini per poi cercare con lo sguardo il famoso labirinto sul pavimento.
Scatto tutte le foto appositamente senza flash e il risultato parla da solo.
Quando i lavori di pulizia saranno completi serviranno gli occhiali da sole per guardare le vetrate :)
Giusto qualche ora di sosta e ripartiamo ,in serata siamo a Fougeres, al confine tra Normandia e Bretagna.
Dalla finestra dell' hotel ,posto in alto rispetto alla città ,scorgiamo il sole che inizia a calare.
Sono le 22:30!
Voi avete mai visto un tramonto così tardi?
Gongoliamo :)
Grazie al WiFi (gratuito in tutti i Formule 1) SKYPEiamo con gli amici e le famiglie per renderli partecipi dello splendido cielo stellato e poi ci godiamo gli inattesi fuochi d'artificio.
Il mattino dopo scendiamo in centro a Fougeres per visitare il castello.
Un saliscendi di piccole e strette vie, tra case dai mattoncini scuri e l'aria un po' inglese, ci portano a destinazione.
Il sole brilla e il vento ci regala un cielo azzurro tra i più belli di tutta la vacanza.
Non ci sono molti turisti e così gironzoliamo per i bastioni e le torrette fin dove possibile.
E' quasi tutto accessibile e si gode un panorama splendido sui tetti e sulla grande quantità di verde che circonda il castello.
Lungo le mura ci sono libri e oggetti "magici" e interattivi con cui giocare ,per immaginarsi meglio la vita nel Medioevo. Ovviamente non ce li facciamo scappare :)
Verso l'una completiamo la visita, sostiamo per una baguette "Armoricane" e poi ci infiliamo nei negozietti a caccia di souvenirs celtici.
Ovunque spuntano trolls, folletti che cavalcano rane e lumache,
e fatine dagli occhi taglienti sul dorso di pettirossi.
Immagini di cavalieri, draghi e buffe cartoline . Siamo in zona di confine e quindi c'è un po' di tutto :)
Mr Baggins si perde fra gli anelli con il triskel mentre io faccio i conti con l'indecisione : mica posso comprare TUTTI i libri che mi piacciono!
Inutile. Entrambi non resistiamo e ci portiamo via i primi acquisti fatati .
Il Buffalo Grill ci accoglie per la cena e rapisce le papille gustative di Mr Baggins che già inizia a dimenticare i 1000 km che lo hanno portato fin qui.
Sì, anche lui è entrato nella vacanza :)
La seconda notte a Fougeres ci riposa e ci prepara al tuffo in terra bretone.
La mattina dopo siamo nuovamente in macchina ,lungo la strada che porta a Dinard.
-terza tappa: Fougeres-Dinard (Cancale -Dinan- Fort la Latte-Cap Frehel)
Circa 100 km ci separano dal prossimo hotel a Dinard. Decidiamo, a dispetto del TomTom, di percorrerli quasi tutti lungo la costa per vedere il paesaggio.
Mai presa decisione migliore!
In lontananza scorgiamo Mont Saint Michel e arriviamo fino a Cancale per una breve sosta.
La giornata è nuovamente grigia, le nuvole sono gonfie e scure e il vento gioca con le onde contro le scogliere.
Al contrario di cosa si possa pensare è SPETTACOLARE .
La temperatura è mite ,nonostante tutto ,e la baia ci chiama a camminare un po' tra i gabbiani.
Ci sono gusci di ostriche ovunque, fin nel prato da cui spunta una panchina solitaria.
Il verde è brillante e lo sguardo si perde tra il cielo e il mare.
E' emozionante starsene lì con i piedi nella baia ,a pochi passi dall'acqua della Manica.
La strada e il paese sono solo a pochi passi da noi ma non si sente nulla, solo il rumore del vento e degli uccelli.
Cancale è piccola e si trova proprio su uno spuntone di costa, oltre c'è solo l'acqua.
Le case disseminate qui e là nei prati fanno pensare all'Irlanda ,noi lasciamo correre lo sguardo e i nostri pensieri si fanno più leggeri. Pare che il tempo scorra più piano.
Ci rimettiamo in macchina e raggiungiamo in breve l'hotel; lasciamo le borse e andiamo a Dinan per il pomeriggio .
Dinan è un gioiellino, è la tipica cittadina dalle case a graticcio e dalle stradine di ciottoli.
Inizia a piovere e noi ne approfittiamo per mangiare qualcosa in una brasserie con tanto di cappelli, bandiere bretoni, spesse mura in pietra e scale di legno.
Data l'ora, più che un pranzo sarà una merenda, e io opto per un croque monsieur, un semplice toast.
Ecco...pensavo semplice ma mi arriva questo:
Un toast con formaggio, dentro e fuori, accompagnato da frites e salad.
In pratica quasi ogni cosa ordiniate vi viene servita con patatine e insalata. Spesso poi le patatine sono a volontè! cioè gratuite e senza fine, per la gioia di Mr Baggins :)
(In Provenza ricordo addirittura un suo panino con dentro hamburger e patatine fino a scoppiare).
Visto che siamo in parentesi "ciboalvolo" ci tengo a dire che è inutile ordinare un hamburger in Francia, poichè non vi capiranno MAI. Si dice steak haché. Le frites arriveranno comunque, statene certi.
Le nostre ordinazioni arrivano e sono talmente buone che spariscono subito.
Siamo pronti per il giro del centro storico.
Negozietti straripanti di triskel e terracotte bretoni, fumetti, libri e ancora fate di ogni genere e taglia.
A parte questo aspetto molto commerciale (ma anche tipico) ci godiamo il giro e ci soffermiamo ad ascoltare una dame in costume medievale che suona l'arpa.
Ormai siamo risucchiati dal vortice celtico e quasi non sentiamo più nemmeno la pioggia.
Giornata piena, notte in hotel e via verso le scogliere.
Destinazione di oggi: Cap Frehel, per vedere Fort la Latte e il faro.
Uscendo da Dinard oltrepassiamo un tratto di baia con delle barche ancorate al molo.
La pioggia è forte, il vento pure e ci accostiamo qualche minuto. La marea è alta, a filo del molo, ma ce ne accorgeremo solo al ritorno quando vedremo le stesse barche in secca e la baia asciutta ,completamente a vista.
Uno spettacolo che non si può raccontare, si deve vedere!
La strada sale a curve. Poi ci perdiamo lungo una stradina di campagna che ci porta su uno spuntone di costa.
Siamo a Fort la Latte.
Un breve tratto a piedi tra gli alberi e vediamo il fortino,
poi, improvvisamente, il mare a strapiombo
E' affascinante.
Si sentono le onde sbattere sule rocce e il vento è talmente forte che pare quasi pettinare l'erba folta e lunga .
Piccoli fiori bianchi trapuntano il prato e il rumore del vento ci impedisce di parlare.
Il fortino è stato restaurato più volte e quindi è ben conservato.
Un piccolo ponte levatoio sospeso sulle rocce e sull'acqua sottostante invita ad entrare.
Mr Baggins si "infila"inaspettatamente in una delle mie foto migliori :
Visitiamo tutto l'accessibile e scattiamo tante foto, cercando di cogliere l'emozione del paesaggio.
Giro anche un piccolo video per portare a casa con me il rumore del vento.
Il mare e il cielo sono una cosa sola e io inizio a sentire una stretta al cuore, so già di non voler andare via da lì.
Sì, ho il mal di Bretagna e me ne accorgo subito.
Lungo la scogliera c'è anche un lungo tratto da fare a piedi : "il sentiero dei doganieri". Porta dal fortino fino al faro di Cap Frehel e poi fino alle spiagge.
Purtroppo il vento e la pioggia lo rendono scivoloso e pericoloso, quindi decidiamo di tornare alla macchina.
Nel tardo pomeriggio ,data anche la forte pioggia, gironzoliamo per supermercati alla ricerca di gas e dolcetti bretoni . Dinard è ben fornita :)
Doccia caldissima e poi cena, con un cielo azzurro e un tramonto rosso che sembrano volerci prendere in giro. Va bene, serata romantica con tramonto, ma intanto solo noi sappiamo quanta pioggia abbiamo preso durante il giorno!
Sempre più impariamo ad assecondare il clima bretone estivo così instabile.
Magari per un'ora si sta con il maglione e la giacca, se poi esce il sole si ha bisogno di pantaloncini e canotta. Da 13 gradi a 23 nel giro di niente !
Stanchi, ma con gli occhi pieni di meraviglia, andiamo a dormire.
Domattina si parte per Quimper.
Al prossimo post ;)
Ancora belle foto, bei posti e bei momenti! Brava!
RispondiEliminaun bacio a te e grazie per la tua fedele presenza tra le mie pagine :)
RispondiEliminache voglia di partire!
RispondiEliminail tuo entusiasmo è contagioso! <3
questo un viaggio è una favola che si apre a sorpresa...
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