Molto bene, allora apprestatevi a fare come i Celti -
Quindi utilizzerò questo terzo appuntamento celtico per spiegarmi meglio e ricollegarmi al precedente "perchè recuperare la cultura celtica".
Rasserenatevi però ,poichè confinerò l'argomento a questo unico post per poi dedicare gli altri al racconto delle vicessitudini storiche legate ai Celti ,alla loro vita quotidiana ed anche al più intrigante lato religioso e spirituale in cui l'Altromondo giocava un ruolo di primo piano.
So bene infatti quanto quest'ultimo attragga la curiosità e diciamo pure che ciò è pienamente comprensibile perché è impossibile non cedere al fascino d'intricati simboli o disegni presenti nell'arte decorativa celtica ,che rimandano appunto a questo aspetto.
Inoltre, sapevate che l'arte celtica viene spesso paragonata all'astrattismo e all'impressionismo?
Questo perché ,mentre i Greci amavano il realismo e rappresentavano gli Dei come esseri umani, i Celti invece s'ispiravano alla Natura e preferivano utilizzarne le forme elaborandole a loro piacimento.
Per loro infatti ,l'arte simboleggiava la libertà dello spirito che ,invece di rimanere confinato in una copia della realtà, poteva librarsi leggero nell'aria grazie alle linee curve ,sinuose ed aperte, le quali "aprivano" piuttosto che "costringere o delimitare" la figura.
Scusate ma da amante del disegno ,prima, e da illustratrice, poi, trovavo quasi necessario soffermarmi su questo punto perché l'astrazione delle forme mi ha sempre intrigata più della classicità della copia dal vero.
Eh, la natura celtica che si rivela pian piano :)
Ad ogni modo, per quanto sia bello sognare ed addentrarsi nel mondo spirituale celtico ricco di magia, bisogna prima di tutto capire ciò che i Celti erano nella loro totalità e cioè delle persone dall'animo semplice ,che apprezzavano la vita rurale e tranquilla ,talvolta arricchita dai canti dei bardi, e che partecipavano a banchetti e cerimonie volti a comunicare con gli Dei o a festeggiarne la loro presenza.
Così oggi vi racconto i fondamenti della filosofia di vita celtica e lo faccio tramite un parallelo fra questi e ciò che definirei un sano e positivo sviluppo di sé.
Diciamo quasi un varcare la soglia tra passato e presente per ritrovare se stessi perché questo post, come gli altri racchiusi sotto l'etichetta La Maison Zen ( nella colonna di sinistra ), ha un'unica ed importante finalità:
aiutarvi a riflettere per permettervi di ritrovare la vostra "centratura" affinchè possiate vivere meglio.
Perciò, buona lettura.
Quando ero ragazzina, il mio amore andava a quella figura dei fumetti francesi con la lunga barba bianca che si chiamava Panoramix.
Me ne piaceva da matti il sorriso affettuoso ,così come ne amavo lo sguardo vispo e furbo che l'accompagnava poiché ,seppure anziano, quell'omino era ricco di consapevolezze nascoste e la diceva lunga sul fatto di sapersi godere la vita.
Guardavo incuriosita le vignette in cui ,con il suo falcetto dorato, saliva sugli alberi a raccogliere il vischio per poi preparare la potente pozione magica ,la quale permetteva ai Galli della sua tribù di suonarle ,sempre e allegramente, all'esercito romano.
Era divertente ,certo :)
Ma anche così affascinante!
A quel momento non sapevo quasi nulla sui druidi e sul fatto che il vischio fosse per loro una pianta sacra perché crescendo in alto, ospite sui rami di altri alberi ,era vicinissima al Cielo, regno degli Dei ,che guai a farli arrabbiare o altrimenti avrebbero scagliato quel soffitto blu direttamente sulla testa di tutta la tribù.
Allora conoscevo anche poco di quel popolo ed ignoravo quanto le storie di Goscinny e Uderzo fossero veritiere e piene di citazioni storiche reali.
Ero una fanciullina molto giovane, maggiormente attratta dalla musica celtica e dall'aura magica che risiedeva negli incantesimi o nelle invocazioni dei draghi ,come forse la maggior parte delle persone che di celtico possiedono l'anima ma non ancora la consapevolezza.
Ad ogni modo, da Panoramix alla scoperta delle leggende norrene ed irlandesi, come anche a quella del ciclo arturiano e delle storie sulle sacerdotesse di Avalon ,il salto è stato breve e più gironzolavo per la Bretagna più scoprivo che l'Armorica di quel buffo vecchietto era una terra solida ,antica e realmente esistita ,e che quel druido altri non era che l'incarnazione dei depositari spirituali di un'intera cultura, esistita anche e ben oltre i confini bretoni.
Così, tornando sempre più spesso a Broceliande e meditando lungo le rive scure del lago di Comper, ho tirato i fili dei miei studi e con il progredire del mio percorso di crescita personale mi sono resa conto di quanto le mie tappe interiori potevano dirsi connesse alla sostanza della cultura celtica.
Perciò son giunta alla scelta di condividere qualcosa qui ,per la piacevolezza del raccontare di un popolo che amo ma anche per spiegare meglio il senso di quel famoso "perché" accennato nel post precedente.
Per amore di sintesi riassumerò ma mi auguro che vi prenderete del tempo per approfondire i concetti da soli, così da creare il vostro percorso e personale punto di vista.
Ricordate infatti che i miei post sono di pura condivisione e senza alcun secondo fine.
Siam qui solo per riflettere insieme in serenità :)
I Celti, essendo "genti di Terra, conducevano vite di Natura ed il loro approccio alla vita ,che ovviamente seguiva questo mood, si può idealmente sintetizzare in 5 punti.
Ve li elenco qui, aggiungendo qualche piccola nota esplicativa :
1-legame con la Terra e rispetto di essa
Tale legame riconduce le mie riflessioni al Primo Chakra e vede l'importanza di un buon collegamento/radicamento con la Terra (che in realtà rappresenta il proprio sé) anche grazie alla riscoperta del passato ,il quale ci ha portato ad essere ciò che siamo.
Radicarsi significa mettere radici ,nell'adesso ,certamente, vivendo con una "mente presente",ma anche in ciò che siamo stati, al fine di trarre da ciò nuova forza e consapevolezza per apprezzare con più amore ogni nostro aspetto, anche quello che ci piace meno.
Questo diventa anche un buon momento per guardarsi dentro e fare pulizia, chiedendosi cosa conservare e cosa invece lasciar andare per diventare la nostra versione migliore, ciò che siamo destinati ad essere ogni giorno.
Sviluppare e recuperare il legame con la Terra, sempre intesa come Sé e come le nostre origini, può tutto questo ed è ,secondo me, la perfetta base di partenza di ogni cammino, il terreno umano ed interiore da seminare.
2-rispetto dei cicli naturali
Diventare consapevoli e rispettosi dei ritmi naturali ,che appartengono tanto alla Terra quanto all'Uomo, può aiutare ad avere più cura di sé come individuo vivente e con determinate necessità fisiologiche cicliche quali dormire, mangiare, passare del tempo all'aperto o condividere emozioni e pensieri.
Comprendere ed accettare l'esistenza di cicli stagionali, come anche delle più brevi e ripetute fasi lunari che tanto influsso hanno sui mari quanto sulle profondità umane, aiuterebbe l'uomo a vivere, produrre e riposare nel modo migliore, esattamente come si faceva un tempo con i campi destinati alla semina.
3-coltivazione e mantenimento di un equilibrio fra Uomo e Natura
I Celti si prendevano del tempo per imparare a comprendere il pianeta e trovare il modo di conviverci in armonia ,come in un gigantesco ecosistema.
E se lo facessimo anche noi, ciascuno a partire dalla propria piccola realtà ?
Io penso che sarebbe realmente utile aumentare la consapevolezza del nostro impatto su questa Terra, con azioni ma anche con parole, e che ciò porterebbe allo sviluppo di un miglior equilibrio personale.
Il "fare qualcosa" è disponibile a tutti ma ha anche una sua ripercussione generale che andrebbe valutata ,poiché diversa a seconda del "fare" ,e quindi…
non sarebbe meglio sempre "fare ( o almeno tentare di ) del positivo",anche solo con un piccolo ma buon gesto quotidiano ?
4-salvaguardia delle proprie tradizioni e dell'identità personale
Per i Celti era importante restare fedeli a se stessi e conservare la proprie tradizioni affinché vi fosse una sopravvivenza culturale .
Credo che a noi persone moderne, lo sviluppo di tale punto ,anche preso nel piccolo della singolarità, potrebbe aiutare su due fronti:
-a volersi maggiormente bene per ciò che si è ,tramite il rafforzamento della propria identità e del proprio valore personale e, beninteso, sempre nel rispetto degli altri ,con umiltà e senza prevaricazione.
In sostanza valorizzare se stessi creando la propria fiducia in sé grazie al riconoscimento ed apprezzamento di quel che si è e delle proprie capacità.
-a contrastare l'appiattimento culturale che oggi ci vuole tutti uguali secondo le mode.
Anche qui il concetto è lo stesso ed è volto ad una sana valorizzazione della propria unicità poiché, seppure è vero che siamo tutti esseri umani e quindi tutti uguali, ciascuno di noi è comunque unico ed irripetibile e perciò sarebbe bene esserlo in libertà e non secondo i dettami della moda del momento.
Tutto ciò potrebbe nuovamente aiutare a ritrovare se stessi, con i propri sogni e desideri, e a non cadere quindi nella massificazione della nostra era, a volte triste e vuota.
5-tolleranza e rispetto di tutti i cicli della vita
I Celti erano semplici ma non stupidi, avevano capito che la vita è fatta anche di accadimenti o momenti poco piacevoli ma avevano compreso che imparare ad accettarne la presenza faceva parte della vita stessa ed aiutava a vedere positivamente un nuovo inizio in ogni fine.
Ecco, ho tenuto questo come ultimo punto perché forse è il più difficile da digerire ma anche perché lo trovo molto vero e probabilmente ,oggi, anche il più volutamente dimenticato per comodità.
E' difatti faticoso e scomodo ammettere ed accettare l'esistenza di ciò che non ci piace ma invece andrebbe fatto ,perché spesso s'impara di più dai percorsi lontani dalla zona di confort o negativi che dai sentieri già battuti.
Ecco, questa è la mia personale visione e credo che ,per quanto oggi possa risultarne complicata l'attuazione ,l'applicazione di ciascun punto alla vita moderna potrebbe giovare alla crescita interiore e allo sviluppo di una sana autostima.
Quindi, forse, sarebbe meglio provarci.
Certo richiederà impegno e fatica ma son certa della sua riuscita perché ,come diceva un amico, "ciascuno è fabbro della fortuna sua" :)
Non ho parlato di quanto sarebbe utile recuperare la storia celtica per comprendere che molte feste o celebrazioni moderne derivano da lì e così spendo ora due parole veloci in chiusura.
Molto di ciò che si festeggia oggi o molti dei detti dei nostri nonni sono antichissimi e derivano appunto dalla tradizione celtica, la quale ha fatto da sfondo a tutte le successive culture del centro Europa, e che perciò siamo più legati ad esse di quanto possiamo credere.
Dico questo solo perché oggi si tende a mettere nel grande calderone del termine "pagano" tutto ciò che suona "spiritualmente diverso" etichettandolo poi come negativo o buio, e secondo me questo non è corretto.
Gentilmente quindi, datevi tempo per scoprire prima di giudicare e vedrete che non sempre le cose sconosciute sono per forza "maligne" perché ,a ben pensarci, in tutti convivono il bene ed il male e spetta solo a noi scegliere da che parte stare.
In fondo abitiamo tutti questa Terra e l'importante sarebbe farlo con rispetto, gentilezza ed animo positivo indipendentemente dal credo, perciò impariamo a mantenere un atteggiamento di rispetto verso chi, pur credendo diversamente da noi, vive in modo amorevole.
Certamente i Celti avevano anche usanze oggi ritenute oscure ,come celebrare riti o banchetti in cui sacrificare animali o persone agli Dei, ma dobbiamo ricordare che ciò è appartenuto alla storia dell'intera umanità e che quindi non definisce tanto la brutalità di un popolo quanto quella di un'epoca in cui stare al mondo era sicuramente più difficile di adesso, sotto certi aspetti.
Per farsi un'idea infatti basta pensare a leggende greche come quella del Labirinto di Cnosso o ancora ai rituali appartenuti alla storia azteca. Erano certamente periodi in cui ,per quanto si conoscessero la Vita ed il Cielo, gli "accadimenti/mutamenti" che li riguardavano risultavano magici.
Pensate che gli Egizi credevano che ogni sera, al tramonto, il sole morisse e temevano che non sarebbe rinato.
Ora, questi concetti a noi oggi appaiono chiari perché ci sono stati spiegati scientificamente ma non si può nascondere che siano a loro modo una forma di magica continuità che avvolge il pianeta ,non vi pare ?
Questo solo per dire che ,come sempre, è bene valutare tutti gli aspetti per poter comprendere più a fondo e che, inoltre, bisogna fare buon uso della propria testa perché , per quanto la Natura rappresenti una sorta di divinità, essa non ha certamente bisogno di sacrifici animali o umani.
Già cercando di vivere correttamente ogni giorno se ne fanno molti sotto forma di fatiche ed impegni ,fisici, emotivi e mentali, e sono dell'idea che ciò basti ampiamente, perciò insomma ... ragionate :)
In fin dei conti, i Celti erano un popolo dalle molte contraddizioni, capaci di comportamenti selvaggi ma anche dotati di grande sensibilità con cui creare splendide opere artistiche e ringraziare la Terra per la Vita, ma non è forse semplicemente questa la simbolica dualità di tutto genere umano?
Con questa riflessione vi saluto e vi aspetto al prossimo post, dedicato al simbolismo della triade celato nel Triskell e alla struttura tripartita della tribù, con le sue funzioni e rappresentanti.
Vedrete che pian piano storia e magia si fonderanno sempre più, promesso .
PS per i fan del fumetto di Asterix, che citerò ancora perché caro e diffuso esempio di tribù celtica, sappiate che esiste un parco a tema a lui dedicato .
Si trova a nord di Parigi, tra l'aeroporto CDGaulle e la cittadina di Senlis ,in Piccardia.
Eh sì, in Armorica non c'era più spazio e così l'hanno realizzato là. Pazienza :)
Se siete curiosi vi lascio il link al diario di viaggio della nostra visita nel famoso villaggio gallico.
Ciao e al prossimo sabato !
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Ciao :)
Sembra che blogger abbia risolto il problema relativo ai commenti, perciò lascia pure il tuo se ti fa piacere. A presto e grazie :)